Sanificare gli ambienti di casa? Ecco alcuni trucchi.

Sanificare gli ambienti di casa? Ecco alcuni trucchi.

L’emergenza coronavirus, covid-19 ha gettato nuova luce sulle tecniche di pulizia della casa. Dallo scoppio della pandemia la parola d’ordine è diventata sanificare e tutti armati di antibatterici ci siano adoperati per dare la caccia anche al più innocuo batterio.

La pulizia e la disinfezione degli ambienti domestici sono dei passaggi indispensabili per difendersi dalla minaccia del coronavirus. In assenza di una cura sicura ed efficace, di un vaccino capace di proteggere la popolazione e con gli ospedali affollati, gli unici modi per fronteggiare l’avanzata dei contagio sono  isolarsi e curare l’igiene personale e degli ambienti.

La trasmissione della malattia avviene attraverso il contatto e viene veicolata da goccioline  di tosse e starnuti che possono anche cadere su superfici ed oggetti. Basta sfiorarsi il viso, la bocca o gli occhi dopo essere entrato in contatto con questi oggetti per esporsi al rischio molto concreto di contrarre il virus.

In questo periodo di quarantena, complice la maggior disponibilità di tempo libero, molti italiani hanno approfittato per sottoporre la casa a pulizie straordinarie, riordinare armadi e cassetti, igienizzare anche gli spazi dimenticati. Per difendersi correttamente dai pericoli del covid 19 non è necessario stravolgere le proprie abitudini igieniche, basta osservare alcuni semplici accorgimenti.

 Come comportarsi in casa?

Secondo gli studiosi, il virus sopravvive sulle superfici sino ad un massimo di 9 giorni, la sua carica infettiva non è sempre altissima e non è necessario applicare in casa le misure di contenimento e di igiene che vengono adottate negli ospedali o in qualsiasi altro luogo pubblico.

Innanzitutto, valgono le regole di buon senso che sempre regolano una corretta gestione degli spazi chiusi, Per esempio, bisogna

  • arieggiare spesso le stanze: complice la stagione poco piovosa, aprendo porte e finestre circola l’aria garantendo la salubrità degli ambienti;
  • pulire i filtri dell’aria condizionata dove si annidano polveri e batteri;
  • disinfettare le maniglie delle porte o i pulsanti (come quello dell’ascensore) che entrano in contatto con molte persone, spesso di passaggio;
  • cambiare le scarpe appena si entra in casa per impedire l’ingresso dei microorganismi negli ambienti domestici. Non è necessario spogliarsi dei vestiti sul pianerottolo di casa ma è una buona abitudine collocare giacche e cappotti all’appendiabiti piuttosto che appoggiarli sul divano o sul letto.

Spruzzare cloro e alcol sui vestiti o sul corpo è una pratica inutile e molto dannosa.

Pulire o disinfettare?

Le pratiche di sanificazione della casa per proteggersi dal coronavirus hanno rispolverato due concetti, pulizia e disinfezione, su cui, spesso, si tende a fare confusione. Pulire e disinfettare non sono sinonimi. La pulizia rimuove gli agenti contaminanti dalle superfici, la disinfezione è un processo più profondo e riguarda l’eliminazione degli agenti patogeni che possono essere più resistenti dello sporco comune. A voler essere scrupolosi, bisognerebbe svolgere entrambe le operazioni soprattutto se l’ambiente è frequentato da più persone che entrano ed escono, portando con sé  sporco e batteri.

Dunque, prima bisogna dedicarsi alla pulizia delle superfici per rimuovere detriti e polvere applicando, con un panno, acqua e sapone. Solo successivamente si deve applicare un prodotto disinfettante, adatto alla superficie da trattare.  Inutile ricordare che non è opportuno mescolare più prodotti: non si ottiene un grado maggiore di pulizia e si rischia un’intossicazione.

Quali prodotti usare?

Sin dai primi dati relativi alla diffusione del virus, i supermercati e i negozi di articoli per la casa sono stati presi d’assalto e sono stati saccheggiati i reparti dedicati ai disinfettanti. Quando la penuria di questi prodotti aveva raggiunto livelli mai registrati, hanno iniziato a circolare le ricette per realizzare in casa soluzioni disinfettanti e anti-batteriche. Al momento di acquistare un prodotto per la pulizia della casa, occorre leggere l’etichetta e prediligere soluzioni che contengono alcol etilico (etanolo al 62-71%), acqua ossigenata (perossido di idrogeno allo 0,5%) o candeggina (ipoclorito di sodio allo 0,1%).

In condizioni normali, si sconsiglia un uso prolungato di questi prodotti che possono causare irritazioni alla pelle e sono caratterizzati da un alto livello di tossicità ma in questo periodo di emergenza sanitaria si presentano come i prodotti più efficaci e alla portata di tutti i cittadini.  Per sanificare la casa questi prodotti devono essere utilizzati poco diluiti in acqua, per non limitarne le capacità igienizzanti, e quando si maneggiano bisogna indossare i guanti.

Per gli ambienti domestici più riservati e non destinati al passaggio di tante persone è sufficiente utilizzare i detergenti comunemente usati per la pulizia.

Soluzioni d’emergenza

Nei giorni della pandemia la vita ha preso ritmi nuovi ma con l’avvio della Fase 2 si cerca di riappropriarsi della vecchia quotidianità attraverso il ritorno al lavoro, gli incontri con le persone care e la ripresa dei propri hobby. Insomma un po’ per la stanchezza, un po’ per altri interessi, la volontà di passare in rassegna tutta la casa inizia a venire meno. Come gestire una corretta sanificazione della casa? Le pulizie della Fase 2 si concentrano sulla sanificazione dei dispositivi e degli oggetti pi frequentemente usati: maniglie, pulsanti, tappetini, interruttori e telecomandi e per ogni ambiente bisogna usare degli accorgimenti. Per esempio:

  • in bagno vanno igienizzati maniglie, rubinetti e sanitari. Lo sciacquone si tira con il coprivaso chiuso poiché è stata dimostrata la permanenza del virus nelle feci anche dei pazienti negativizzati e attraverso lo scarico si potrebbero disperdere delle particelle nell’aria;
  • la lavastoviglie deve essere utilizzata ad alte temperature. I programmi a bassa temperatura non agiscono sulle particelle di saliva contaminata, al contrario, l’alta temperatura crea un ambiente sfavorevole per i microorganismi;
  • i climatizzatori favoriscono il movimento dell’aria e l’energia cinetica spinge le particelle droplets verso il pavimento. Una corretta manutenzione, la pulizia dei filtri e un corretto orientamento dell’aria proteggono dal rischio di contaminazione e rendono più vivibile l’ambiente domestico;
  • non esistono prove del fatto che i cibi confezionati collocati sugli scaffali del supermercato possano veicolare il coronavirus. Non è indispensabile igienizzare tutte le confezioni di pasta o le lattine di pomodori una volta giunti a casa. Basta riporre tutto in  dispensa e lavare correttamente le mani;
  • i dispositivi di protezione individuale che in questo periodo abbiamo imparato ad utilizzare vanno correttamente smaltiti. Dopo averli rimossi non devono entrare in contatto con nessuna superficie ma vanno conferiti tra i rifiuti indifferenziati.