La casa… a Sanremo: 10 canzoni “immobiliari” cantate al Festival

Una delle maggiori peculiarità che da sempre accompagna il Festival di Sanremo è la presenza di canzoni inedite, i cui testi però vengono svelati già nei mesi antecedenti la kermesse. Così, soprattutto nei giorni che precedono la manifestazione musicale, l’attenzione mediatica si concentra sulle parole utilizzate dagli autori dei brani in gara, rivelando alcune particolari curiosità.
Così, abbiamo scoperto che nel 2024 la parola più utilizzata è stata, per la prima volta nella storia, “Boom”, presente ben 33 volte nella canzone “Click Boom” di Rose Villain. “Amore”, invece, primeggia nella classifica storia delle parole, utilizzata ben 1131 volte dal 1951 al 2025. Ovviamente, la nostra passione per il settore immobiliare ci impone di scoprire un ulteriore dettaglio: quante volte è stata citata la parola “casa” e quali sono le migliori canzoni che la contengono?
Articolo di approfondimento: Quando la casa ha ispirato musicisti: 10 canzoni per 10 artisti
Le migliori canzoni di Sanremo contenenti la parola “casa”
Sono ben 240, secondo il sito “Le parole di Sanremo”, le volte in cui una canzone al Festival abbiamo sentito il termine casa. Per 29 volte, invece, gli autori hanno preferito il plurale case e 6 il diminutivo casetta. Mossi dalla curiosità, abbiamo cercato di individuare le 10 migliori canzoni di Sanremo contenenti almeno una volta la parola casa nell’intera storia della manifestazione, dalla più recente a quella più datata. Pronti a scoprirle?
- Casa Mia – Ghali (2024)
- Sesso occasionale – Tananai (2022)
- Nessun posto è casa mia – Chiara Galiazzo (2017)
- Sotto casa – Max Gazzè (2013)
- Ci vediamo a casa – Dolcenera (2012)
- A casa di Luca – Silvia Salemi (1997)
- Finalmente tu – Fiorello (1995)
- Piazza Grande – Lucio Dalla (1972)
- Il ragazzo della via Gluck – Adriano Celentano (1966)
- Casetta in Canadà – Gino Latilla, Carla Boni e il Duo Fasano (1957)
1. Casa Mia – Ghali (2024)
Nella canzone “Casa Mia” Ghali racconta di un dialogo immaginario con un extraterrestre, Rich Ciolino, nel quale il tema della casa si slega dal concetto fisico dell’immobile. Se Rich Ciolino esalta la bellezza della natura presente sulla Terra, lo sguardo di Ghali è disilluso da una realtà fatta di guerre e contrapposizioni. La casa, in senso figurato, così diventa l’intero pianeta, il posto in cui tutti viviamo e in cui i confini sono solo linee tracciate in maniera immaginaria. Il brano arriverà al quarto posto nella classifica finale, ai piedi del podio.
“Ma qual è casa mia
Ma qual è casa tua
Ma qual è casa mia
Dal cielo è uguale, giuro”
2. Sesso occasionale – Tananai (2022)
Ultima classificata tra le canzoni al Festival del 2022, “Sesso Occasionale” che farà conoscere Tananai al grande pubblico, portandolo al successo negli anni successivi. Il brano presentato all’Ariston, come dichiarato in alcune interviste dallo stesso cantante, parla di “una relazione burrascosa, che viaggia da un estremo all’altro, dove non si è mai tranquilli e stabili”. E la casa citata nella canzone di Sanremo, in questo caso, può diventare il luogo dove trasformare una relazione impetuosa in qualcosa di più stabile.
“E la testa in alto mare
Troviamoci una casa e non finiamoci più
Nel sesso occasionale”
3. Nessun posto è casa mia – Chiara Galiazzo (2017)
“Nessun posto è casa mia” è la ballad che Chiara Galiazzo presenta al Festival del 2017, concluso al quattordicesimo posto. La canzone parla della nostalgia che si prova quando si lascia casa e di ciò che si lascia, ma anche della necessità di trovare il coraggio per ricominciare. E nell’intero viaggio chiamato vita, in fondo, è l’amore a diventare casa, persino i suoi silenzi.
“Nessun posto è casa mia
Ho pensato andando via
Soffrirò nei primi giorni ma
So che mi ci abituerò”
4. Sotto casa – Max Gazzè (2013)
“Sotto casa”, classificatasi al settimo posto del Festival di Sanremo 2013, possiede una particolarità rispetto alle altre canzoni: la parola casa è citata esclusivamente nel titolo del brano, ma mai all’interno del testo. Il racconto di Max Gazzè nasce da un episodio di vita vissuta, ossia un incontro con due testimoni di Geova a casa sua, e immagina cosa sarebbe accaduto se nessuno avesse aperto il portone. Così, usando una metafora simil-religiosa, il cantautore romano scrive un inno alla convivenza, invitando a lasciare dietro di sé preconcetti e pregiudizi.
“Apra la sua porta
faccia presto, non importa
cosa crede lei di questo movimento,
ma l’avverto che al suo posto non ci penserei due volte”
5. Ci vediamo a casa – Dolcenera (2012)
Sesta classificata al Festival di Sanremo del 2012, “Ci vediamo a casa” di Dolcenera usa proprio la casa come simbolo delle difficoltà di realizzazione dei giovani. L’incertezza e la precarietà tipiche del nuovo secolo, infatti, precludono molte porte a chi sogna un proprio progetto di vita ideale. Avere una propria casa, una delle certezze inderogabili per i genitori, diventa oggi solo una mera possibilità, difficile da raggiungere.
“Come sarebbe bello potersi dire
Che noi ci amiamo tanto, ma tanto da morire
E che qualunque cosa accada
Noi ci vediamo a casa“
Sai che il tema della casa ha ispirato numerosi registi, italiani e stranieri? Se vuoi saperne di più, leggi anche il nostro articolo sui 10 film ambientati in una casa!
6. A casa di Luca – Silvia Salemi (1997)
Tra le numerose sorprese del Festival di Sanremo del 1997 – prima tra tutte, la vittoria dei Jalisse con “Fiumi di Parole” – c’è anche Silvia Salemi e la sua “A casa di Luca“, canzone che riscosse un discreto successo anche nelle classifiche. La casa di Luca, nello specifico, è il luogo in cui si incontra tra amici, il posto in cui per una sera ci si dimentica del ritmo frenetico della vita, il rifugio in cui ritrovare sé stessi prima ancora che attimi di convivialità.
“Ma la sera a casa di Luca torniamo a parlare
Ma la sera a casa di Luca che musica c’è
Pochi amici a casa di Luca, lo stato ideale
Perché ognuno a casa di Luca è nient’altro che sé”
7. Finalmente tu – Fiorello (1995)
“Finalmente tu”, cantata da Fiorello, rappresenta uno dei più grandi what if della storia di Sanremo. Scritta da Max Pezzali e Mauro Repetto, anch’essi in gara al Festival nel 1995 con “Senza averti qui“, fu indicata sin dalla vigilia come la grande favorita della kermesse, chiudendo tuttavia al quinto posto con numerose storie di gossip che si intrecciano, in particolare, sulla serata finale. La casa, in questo brano, è il luogo in cui i due innamorati si rincontrano, dall’attesa sotto casa fino a quella in cui si aspetta per “guardare addormentarsi gli occhi tuoi”.
“E poi finalmente tu
Tirar tardi sotto casa
E di corsa sulle scale insieme a te”
8. Piazza Grande – Lucio Dalla (1972)
Solo ottava al Festival del 1972, all’epoca ancora ospitato dal Casinò di Sanremo e non dal Teatro Ariston come oggi, “Piazza Grande” di Lucio Dalla ebbe un successo commerciale non indifferente negli anni seguenti. Il termine casa è presente solo una volta nel testo della canzone, ma è molto evocativo nella propria associazione a Piazza Grande, nome generico volutamente scelto dagli autori. Così, la piazza diventa la casa di un vagabondo o, secondo un’altra interpretazione, il luogo in cui vive l’anima bohémien dello stesso Dalla, co-autore del brano.
“Una famiglia vera e propria non ce l’ho
E la mia casa è Piazza Grande
A chi mi crede prendo amore e amore do, quanto ne ho”
9. Il ragazzo della via Gluck – Adriano Celentano (1966)
Tra le canzoni più celebri di Adriano Celentano, “Il ragazzo della Via Gluck” è un brano autobiografico presentato a Sanremo nel 1966, dedicato alla casa e al quartiere d’infanzia del cantante. Non convinse il pubblico, tanto da essere escluso la prima serata, ma ottenne grande successo nella hit parade dello stesso anno. La casa di via Gluck, per Celentano, è un collettore dei ricordi di un passato felice che, però, è stato cancellato dalla crescente urbanizzazione di Milano. Le ampie aree verdi che ricordava non ci sono più, cancellate dal cemento.
“Passano gli anni, ma otto son lunghi
Però quel ragazzo ne ha fatta di strada
Ma non si scorda la sua prima casa
Ora coi soldi lui può comperarla
Torna e non trova gli amici che aveva
Solo case su case
Catrame e cemento”
10. Casetta in Canadà – Gino Latilla, Carla Boni e il Duo Fasano (1957)
Tutt’ora celebre, anche grazie alle numerose cover susseguitesi nel tempo, “Casetta in Canadà” fu in gara a Sanremo nel lontano 1957 e giunse al quarto posto finale. La canzone racconta di un tale Martin, proprietario di una piccola casa in Canada che, però, viene incendita per dispetto da Pinco Panco. L’intero costrutto del brano, successivamente, parla di Martin che ricostruisce la sua casetta, puntualmente distrutta da Pinco Panco.
“Aveva una casetta piccolina in Canadà
Con vasche, pesciolini e tanti fiori di lillà
E tutte le ragazze che passavano di là
Dicevano: Che bella la casetta in Canadà”
Non solo casa: le altre canzoni di Sanremo a tema… Quimmo
Non è soltanto la casa, tuttavia, ad essere citata nei testi delle canzoni di Sanremo. Rimanendo sul tema residenziale, infatti, ci sono anche:
- undici canzoni che contengono la parola palazzo/palazzi;
- tre canzoni che citano i termini appartamento/appartamenti;
- tre brani con villa all’interno del proprio testo;
- due che contengono villetta/villette. Una delle due è la celeberrima “Terra dei Cachi” di Elio e le Storie Tese, seconda al Festival (non senza polemiche) nel 1996;
- una sola canzone, “Governo Punk” dei BNKR44, in gara nel 2024, che contiene la parola attico. Curiosamente, questa canzone è anche l’unica nella storia del Festival a contenere la parola “garage”.
Trovano spazio, tra gli asset class in vendita su Quimmo, anche cantine (4 canzoni tra singolare e plurale), chiese (24), scuole (46), uffici (5) e palestre (4), nonché i negozi (3), i ristoranti (5), gli alberghi (10, che diventano 13 includendo la parola “hotel”) e gli ospedali (6). C’è spazio, in ultima battuta, anche per i parcheggi, con 6 citazioni. La più celebre? I parcheggi abusivi con cui inizia la già citata “Terra dei Cachi”.
Stai cercando uno di questi asset da acquistare? Fallo con Quimmo!