Tassa sulla successione: come funziona per la casa?
Ogni governo italiano in carica, prima o poi, è chiamato a confrontarsi, almeno a parole, con la questione della tassa successione casa. L’ISD, è l’acronimo che indica questa imposta che riguarda sia le successioni che le donazioni. Questa tassa venne introdotta nel nostro paese nel 1991, per essere rivista successivamente dal governo Prodi nel 2001 e da quello Berlusconi nel 2006. Attualmente comprende aliquote progressive comprese in una fascia che va da un minimo del 1% a un tetto massimo che in percentuale non supera il 2%. Il versamento minimo è pari a 200 euro. Attualmente l’Italia è uno dei Paesi dove la tassa sulla successione è più bassa, nel resto d’Europa questo genere di obolo fiscale appare decisamente maggiore.
Cosa fare quando si eredita un immobile
Per ereditare una casa si devono pagare le relative imposte di successione, insieme al necessario onorario notarile. Senza trascurare poi, che la somma finale, può essere le eventuali agevolazioni fiscali. Tra gli adempimenti fiscali da completare si trovano anche il 730 del defunto, le imposte catastali e quelle ipotecarie se presenti. Se si decide di non rinunciare all’eredità e nel caso in cui l’eredità sia superiore alla cifra di 100 mila euro e/o comprenda dei beni immobili si deve inoltre procedere la dichiarazione di successione tramite invio telematico. Questa operazione può essere fatta da un commercialista, da un Caf o in maniera completamente autonoma tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate in un’apposita sezione.
L’ordinaria tassa di successione ammonta in totale all’8% del patrimonio, cifra che può scendere fino al 6% tra fratelli e parenti. La parentela ammessa è pari a quella di quarto grado, un cugino e di terzo grado, come può esserlo ad esempio lo zio della moglie. In alcuni casi si può arrivare al 4%, quando si tratta di eredità passata a compagni di unione civile, coniuge e figli. Per fratelli e sorelle c’è una franchigia di 100.000 euro, sotto questa somma non si pagano tasse. Per gli immobili il discorso è un po’ diverso infatti la tassa successione casa può arrivare fino al 3%. Se si tratta di prima casa si pagano 200 euro per coprire l’imposta di trascrizione e quella del catasto.
Chi ha l’obbligo di presentazione della dichiarazione di successione?
Per rispondere con precisione a questa determinata domanda bisogna andare a vedere cosa e soprattutto chi è soggetto, per obblighi di legge, a tale disposizione. Tutto quello che serve sapere in merito è scritto nell’artt. 28 e 29 del D.Lgs. n. 346/90. Infatti secondo quanto riportato da questa normativa specifica hanno obbligo di presentazione della dichiarazione di successione i seguenti soggetti: i trust, l’esecutore testamentario, i curatori dell’eredità, i legatari, i chiamati all’eredità, gli eredi. Se nell’ambito della stessa successione sono chiamati in causa più soggetti presenti nel precedente elenco, basterà un singolo invio da parte di uno solo dei diversi soggetti chiamati a presentare la doverosa dichiarazione per la tassa successione casa.
Restando ai sensi degli artt. 28 e 31 del D.Lgs. n. 346/90 vediamo che la succitata dichiarazione di successione deve pervenire all’Ufficio delle Entrate. Per essere ancora più precisi, questa deve essere inoltrata all’agenzia della circoscrizione competente per l’ultima residenza del defunto. La dichiarazione deve essere inoltrata entro un anno dalla data di apertura della successione, riportando anche la data dell’avvenuto decesso. Nel caso in cui il defunto fosse residente all’estero, resta sempre competente alla ricezione della dichiarazione di successione l’ufficio finanziario della circoscrizione in cui il defunto aveva fissato la sua ultima residenza italiana. Infine, se l’ultima residenza italiana non è nota, la competenza del caso passa all’Ufficio di Roma 6.
Come si presenta la dichiarazione di successione?
Come già precedentemente accennato è possibile inoltrare questa domanda in maniera completamente autonoma. Basta recarsi sul sito delle agenzie delle entrate e scaricare il modello 4. Il modello dovrà poi essere opportunamente completato con le seguenti informazioni (assicuratevi di recuperare tutti i dati relativi): generalità del defunto, albero genealogico utile per l’individuazione degli eredi, generalità degli eredi ed elementi sulla parentela, elenco degli immobili (tramite gli estremi catastali, le abitazioni vengono qui indicate con subalterno, particella e foglio). Se presenti devono essere indicati all’interno del modello 4 anche le azioni in borsa, i titoli, le donazioni e i debiti. Anche quest’ultimi sono soggetti a trasferibilità ereditaria. Per dubbi o difficoltà in merito si può chiedere l’assistenza a un commercialista di fiducia o a un Caf.
Ogni dichiarazione per la tassa successione casa deve essere inoltrata entro 12 mesi dalla data di morte, data che coincide con l’apertura del procedimento di successione. Per impedirne la nullità, questa dichiarazione deve essere proposta esclusivamente sul modello 4 reperibile sul sito web dell’agenzia delle entrate da almeno da uno dei soggetti a obbligo o da un suo rappresentante negoziale. Dichiarazione sostituenti le certificazioni a norma dell’art. 46 del DPR 28.12.2000 n. 445 possono sostituire i certificati di morte dell’ascendente, del discendente, del coniuge, lo stato di famiglia e di residenza. Gli allegati necessari sono menzionati nell’art.30 del decreto legislativo n.346/90, mentre i dati sono elencati nel’art. 29 del decreto legislativo. n. 346/90.
Le imposte ipotecarie e catastali nella successione
Andiamo a vedere ora, qui di seguito, quali sono le imposta ipotecarie e catastali nella successione. Queste imposte vengono applicate se nella successione ci sono dei beni immobili, in questo vaso vengono sempre applicate sia le imposte catastali che quelle ipotecarie. Si tratta di imposte dirette che vengono applicate in misura ordinaria, al tasso dell’1% o del 2%. Quest’ ultimo tasso dell’imposta ipotecaria viene applicato su quello che è il valore attuale stimato dell’immobile o degli immobili trasferiti o donati nella successione. Viene applicato il tasso dell’1% dell’imposta catastale, sempre in rapporto al valore stimato al catasto dell’immobili e o degli immobili diventati oggetto di trasferimento per donazione o di successione.
Ci sono soggetti esenti alla tassa successione casa?
Ci sono dei casi in cui non è necessario presentare tale domanda, infatti l’obbligo di presentazione relativo alla dichiarazione si successione non sussiste nel caso in cui si verifichino queste due condizioni contemporaneamente. La somma attiva dell’eredità deve avere un valore non superiore ai 100 000 euro e l’eredità viene trasferita in linea retta, cioè il trasferimento avviene al coniuge e i parenti. Nota dolente: nell’attivo ereditario, per l’esenzione, non devono essere compresi diritti reali immobiliari o beni immobili. In altre parole, quando si eredita una proprietà, si deve sempre pagare la tassa successione casa. Si ricorda infine che entro 30 giorni trascorsi dalla presentazione della dichiarazione di successione, deve venire inoltrata la richiesta di voltura agli uffici provinciali competenti.
Immagine: La Repubblica