Design Icon: storia e curiosità della Lampada Arco di Achille Castiglioni

La Lampada Arco di Achille Castiglioni

Fate un esperimento. Chiedete in giro, a un gruppo di appassionati di design, qual è l’oggetto che acquisterebbero per primo.

Da più di mezzo secolo, due pezzi detengono il primato:

  • la Lounge chair, una morbida poltrona in pelle incastonata in una scocca in legno modellato firmata Charles & Ray Eames;
  • Una curiosa lampada da terra a forma di cupola cromata, sospesa a un enorme piede metallico arcuato, a sua volta fissato a un solido parallelepipedo di marmo. È la lampada Arco di Achille Castiglioni, che presentiamo in un apposito articolo della nostra rubrica Design Icon.

Achille Castiglioni, l’autore della Lampada Arco

Prodotta dall’azienda Flos, la lampada da terra Arco risale al 1962. Questa stella di salotti e sale da pranzo è opera del celebre designer italiano Achille Castiglioni, nato nel 1918 e scomparso nel 2002.

Achille Castiglioni fa parte di una generazione di maestri del dopoguerra, a cui va il merito di aver inventato il design made in Italy. Laureato in architettura al Politecnico di Milano, nel 1944 il designer entra nell’agenzia creata 6 anni prima dai fratelli Pier Giacomo, il maggiore, e Livio, il minore. Lo Studio Castiglioni vede inizialmente i 3 fratelli lavorare tutti insieme: il primo ad andarsene è Livio, nel 1952, per mettersi in proprio. Nel 1968 muore Pier Giacomo e così Achille resta solo.

Achille Castiglioni insieme al fratello Pier Giorgio in una foto d’epoca (Wikicommons)

Come molti suoi colleghi, Achille Castiglioni arriva al design attraverso i suoi studi in architettura. Se riesce a realizzare una serie di progetti volti a modernizzare l’ambiente di vita è grazie allo slancio del dopoguerra. In Italia c’è un gruppo di produttori desiderosi di rilanciare la propria attività e un’industria aperta alla novità. Attento e curioso, Castiglioni mostra una profonda singolarità: è il primo a decretare che un progettista non debba sentirsi obbligato a creare forme ex nihilo, ma possa anche riconsiderare quelle esistenti, riadattandole in senso contemporaneo.

La genesi di un mito: l’idea della Lampada Arco

È in questo contesto che nasce la Lampada Arco. Siamo nel 1962 e i fratelli Castiglioni sono riusciti a far conoscere il loro design innovativo. Nel frattempo, Arturo Eisenkeil, Dino Gavina e Cesare Cassina hanno appena fondato Flos, una nuovissima azienda di illuminazione di alto livello.

Il connubio è quasi naturale: nasce così la prima collezione di lampade. Lavorando in completa osmosi, Achille e Pier Giacomo creano, tra gli altri, Arco, Relemme, Toio e Taccia, modelli prodotti ancora oggi, a riprova della loro atemporalità per una collaborazione che andrà avanti fino alla morte di Achille Castiglioni, nel 2002.

La grande particolarità di Arco è dato da una mossa particolarmente ardita per l’epoca: illuminare un ambiente dall’alto e rinunciare alla classica plafoniera.

Le contraddizioni armoniose

Arco sembra integrare una serie di contraddizioni. Innanzitutto, la funzionalità: Arco è una lampada da terra a luce diretta, posizionata all’estremità di un’asta telescopica in acciaio inox satinato di oltre due metri. Il riflettore è ruotabile in tre posizioni e regolabile in altezza, lasciando libero movimento tra la sua base e il punto di luce. Uno stelo arcuato le dona la sua poesia, il tutto montato su un piede in marmo di Carrara bianco o nero, che fa da contrappeso e regala un tocco di nobiltà.

Con Arco, Achille Castiglioni inventa un nuovo modo di fare luce, ispirato all’illuminazione urbana adattata alla casa, che trova ancora oggi il suo posto nei nostri interni. Un design Flos best-seller che non è cambiato, in 50 anni. Le sue uniche modifiche? Adeguare Arco agli standard elettrici e, per il mercato asiatico, creare un modello specifico adattato alle case basse. Con tutte le sue armoniose contraddizioni, Arco ha resistito alla prova del tempo, ha venduto quasi 100.000 copie e rimane un must essenziale del design.

La struttura e l’unicità della lampada Arco

Con la lampada da terra Arco, Achille e Pier Giacomo Castiglioni risolvono un problema pratico: come avere un’illuminazione dall’alto senza dover forare il soffitto? Nella progettazione della lampada, l’obiettivo è portare portare la luce ad almeno due metri dalla sua base, in modo da illuminare il centro di un tavolo senza ostacolare il passaggio della luce stessa.

In linea con il motto che il design richiede osservazione, i fratelli Castiglioni si ispirano a un lampione urbano. La soluzione che propongono è originale, perfettamente funzionale e di un minimalismo sorprendente, qualunque sia la stanza in cui è installata.

L’uso dei materiali nobili

Il suo successo, però, è dovuto all’uso di materiali nobili e a un ingegnoso sistema di contrappesi. La base, infatti, è costituita da un marmo bianco di Carrara in forma rettangolare con angoli arrotondati, sulla base del quale è inchiodata un’asta d’acciaio curva. Questa sostiene e permette di regolare in altezza, a sua volta, un riflettore arrotondato in alluminio. Se i fratelli Castiglioni associavano la nobiltà del marmo alla modernità del metallo non è solo per motivi estetici: il marmo, infatti, essendo molto pesante, fa da contrappeso al riflettore senza ingombrare.

La lampada da interni è, quindi, in grado di fornire un’illuminazione diretta sopra un tavolo da pranzo, un’area lounge o anche una scrivania senza comportare un’installazione fissa come una sospensione. Ma come spostare 50 kg di marmo bianco con facilità? Grazie a un semplice trucco. Basta far passare un comune manico di scopa nell’apposito foro sulla base e il gioco è fatto!

Come riconoscere una lampada Arco originale?

La lampada Arco ha subito un numero incalcolabile di copie più o meno somiglianti all’originale, prodotto solo su licenza di Flos. Ci sono, tuttavia, alcuni dettagli che permettono di individuare la copia:

  • il marchio del produttore, un’etichetta autoadesiva con il logo Flos: si trova all’interno del globo in alluminio lucidato.
  • la base della lampada, che come abbiamo detto è realizzata in marmo bianco di Carrara con angoli smussati e un foro attraverso il quale può essere inserito un manico di scopa per facilitarne il trasporto o il posizionamento (esiste un’edizione limitata del 2002 con base in marmo nero).

A parte le specifiche elettriche, i materiali utilizzati nella fabbricazione della lampada Arco non sono cambiati dal suo lancio, oltre 50 anni fa.

Dove acquistarla?

Il costo della lampada Arco prodotta da Flos supera i 2000 euro. È tuttora possibile acquistare la versione più moderna nell’e-shop della stessa azienda produttrice.

Sul mercato è comunque possibile acquistare versioni d’epoca, da ricercare in negozi di modernariato o aste online, come Ebay. Trovare esemplari degli esordi, tuttavia, è cosa tutt’altro che facile. Il prezzo di partenza si attesta sui 3500 euro.

Praticamente impossibile trovare la versione con la base in marmo nero, che fa parte di una edizione limitata del 2002, custodita gelosamente da chiunque ne sia in possesso, come un oggetto da museo merita.

Curiosità: il caso Flos-Semeraro e la tutela del diritto d’autore per la lampada Arco

Nel 2007 la lampada Arco ha ricevuto dal Tribunale di Milano la tutela del diritto d’autore, identica a quella riconosciuta per le opere d’arte. Si tratta di un evento storico per il design industriale, che ha portato alla modifica delle norme in vigore nell’ordinamento italiano. Ma esattamente come si è arrivati a questo punto?

Nell’anno precedente Flos cita in giudizio Semeraro per aver importato dalla Cina e proposto al mercato italiano una lampada che imita pedissequamente Arco: Fluida. Flos ne ottiene il sequestro e un’ingiunzione per qualsiasi nuova importazione o commercializzazione di tale lampada da parte dei Semeraro.

Va, però, precisato che all’epoca dei fatti la lampada Arco era divenuta di pubblico dominio, non essendo più tutelata dalla normativa nazionale, che nel frattempo è scaduta. Pertanto, la produzione o importazione di un modello simile non avrebbe violato alcuna legge.

Un modello… da film

Arco ha regnato negli interni chic degli anni ’60, è apparsa sui set televisivi e, al cinema, in molti film di James Bond (quasi tutti). Ma l’aneddoto del cinema più curioso è legato a Iron Man e, in particolare, al soggiorno di Tony Stark: Arco compare una lussuosa casa con tanto di vetrata e vista sull’oceano, aggiunta praticamente in post produzione, ispirandosi all’architetto John Lautner.


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