Biennale di Venezia 2022: una guida breve per non perdersi nulla

biennale di venezia 2022

“Il latte dei sogni non è una mostra sulla pandemia ma registra inevitabilmente le convulsioni dei nostri tempi. In questi momenti, come insegna la storia della Biennale di Venezia, l’arte e gli artisti ci aiutano a immaginare nuove forme di coesistenza e nuove, infinite possibilità di trasformazione.”

Cecilia Alemani
i giardini dell'arsenale di venezia
VENICE, ITALY – MAY 28 2016: entryway to the Giardini della Biennale in venice during the Biennale

Gli occhi della curatrice Cecilia Alemani luccicano mentre ci racconta la genesi e le opere degli artisti in concorso nella conferenza stampa di lancio della 59° Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia dal titolo Il latte dei sogni. Inaugurata il 23 aprile scorso sarà visitabile, infatti, fino al 27 Novembre 2022 quest’anno dalla durata eccezionale di sei mesi. Due anni di stop e di lavoro hanno contribuito a rendere corposa la proposta di artisti e artiste da tutto il mondo: 213 artiste e artisti provenienti da 58 paesi diversi. 

Alemani, nominata curatrice a gennaio 2020, si è dovuta cimentare in un’organizzazione del tutto anomala. Gli incontri negli studi degli artisti sono diventati virtuali, dal suo appartamento di New York ha portato avanti tutto il lavoro di ricerca e di scouting a distanza, ma con uno strano senso di intimità condivisa che il clima apocalittico da pandemia ha portato con sé. Come raccontare allora la contemporaneità quando tutti, compresi gli artisti, hanno sperimentato l’isolamento, l’impossibilità del contatto con l’altro?  Una mostra internazionale d’arte, dunque, ha forse il dovere di raccontare i tempi che viviamo, cercando di buttare fuori quello che abbiamo sentito.

Il latte dei sogni

Il tema della Biennale prende avvio da un libro per bambini dell’artista surrealista Leonora Carrington (1917-2011). L’idea di un viaggio immaginario tra animali fantastici, figure in movimento, corpi in trasformazione. Questo ha dato il via a una mostra che riflette sul post-umano, sulla centralità del corpo, sul corpo nella società e sul capovolgimento di uno sguardo classico che da sempre racconta il mondo. Si portano alla luce sguardi molteplici provenienti da minoranze etniche, sessuali, geografiche, linguistiche, culturali. Insomma la regola sembra essere stata, accogliere sguardi nuovi e dare spazio a una narrazione diversa di noi, del nostro corpo, del nostro tempo in continua trasformazione.

Come si sviluppa la mostra?

Tre aree tematiche scandiscono lo sviluppo del percorso espositivo: la rappresentazione dei corpi e le loro metamorfosi; la relazione tra gli individui e le tecnologie; i legami che si intrecciano tra i corpi e la Terra. È interessante veder coesistere gli artisti del passato inseriti in vere e proprie capsule del tempo che dialogano con gli artisti contemporanei fuori dalla capsula. Così il filo della narrazione e della storia si avverte in un continuum temporale inaspettato. Il percorso si sviluppa all’interno del Padiglione Centrale, nei Giardini e in quelli delle Corderie, delle Artiglierie e negli spazi esterni delle Gaggiandre e del Giardino delle Vergini nel complesso dell’Arsenale. Tutto bellissimo, ma come nasce la Biennale e perché è un evento così importante?

La storia della Biennale

la storia della biennale di Venezia
VENICE, ITALY – MAY 28 2016: La Biennale building in Venice, Italy

L’inaugurazione della prima esposizione avvenne il 30 aprile 1895. L’obiettivo era quello di creare un’esposizione internazionale d’arte sulla scorta di quanto avveniva a Parigi o Vienna. In pochissimo tempo la biennale, che prende il nome dalla cadenza con cui viene presentata, si è col tempo affermata come una delle mostre più importanti al mondo. La peculiarità è quella di attraversare il Novecento, e tutti gli eventi storici che lo hanno scandito, e di farsi specchio di molte dinamiche geopolitiche o sociali. La biennale è, dunque, prima di tutto, un deposito di memoria.

Ma dove si svolge la biennale? Il luogo prescelto sin dal suo concepimento è la zona periferica dei Giardini, angolo in cui sorgevano conventi e orti. L’idea era quella di far diventare centrale un luogo dove passeggiare alla maniera delle grandi capitali europee. Nasce l’idea di una città contemporanea, con una nuova fisionomia, che ha nel suo piano urbanistico una zona destinata allo svago e al tempo libero. A fine ‘800 si ridisegna la città secondo nuovi significati, nuove destinazioni, e nuove visioni circa la natura turistica della Serenissima.

Legame con il territorio

Viene costruito il padiglione centrale italiano dedicato alle varie scene regionali nazionali, ben presto però la vocazione internazionale della manifestazione pone le basi per un ampliamento dei padiglioni.

Dal 1907 così il Belgio costruisce il suo, a seguire Ungheria, e poi Russia, fino ad un’ondata negli anni ‘20 e ancora negli anni ‘50 in cui nazioni da tutto il mondo decidono di presiedere con un proprio spazio espositivo. Gli stessi padiglioni diventano espressione e interpretazione di grandi architetti e commissioni degli stati. Si giunge agli anni ‘80 nel Novecento con il curatore Achille Bonito Oliva e la sua idea di apertura non solo nella curatela. La mostra si apre, infatti, ad artisti emergenti, ma addirittura l’intera manifestazione diventa un’esposizione diffusa che coinvolge diversi luoghi e diverse realtà veneziane. La biennale diventa un museo a cielo aperto!

Oltre la mostra: focus su Hermann Nitsch

Oltre la mostra: Hermann Nitsch
Hermann Nitsch, Schüttbild (action painting), 20th painting action, Secession Vienna 1987. Oil on canvas, 200 x 300 cm. Photo by Liesl Biber. Courtesy of the Nitsch Foundation. ©Atelier Hermann Nitsch.

Anche quest’anno tra gli eventi che animano la laguna non possiamo non invitarvi a visitare la mostra dedicata a Hermann Nitsch presso lo spazio Oficine 800 alle Fondamenta San Biagio, sull’isola della Giudecca, si terrà a partire da 21 aprile fino al 20 luglio, promossa dalla Helmut Essl’s Private Collection in collaborazione con Hermann Nitsch Foundation, e organizzata da Zuecca Projects in collaborazione con la Galerie Kandlhofer. Oltre a opere mai viste in Italia, 20th Painting Action presenta anche la 20esima azione pittorica, l’unica azione dell’artista interamente custodita in un’unica collezione. L’arte di Nitsch è un’arte teatrale, fisica, partecipativa, totalizzante. Tra i maggiori rappresentanti dell’Azionismo Viennese, vede nell’atto creativo, nell’azione pittorica, il fulcro della sua pratica artistica. Violenza, azione, catarsi, vita e morte: l’arte può davvero raccontare l’epoca che viviamo. Per info orari e biglietti consultare il sito ufficiale.

Come visitare la Biennale: orari e biglietti

Costo biglietto

Il costo per la visita è di 25 euro, ma numerose sono le riduzioni per over 65 e under 26, o per studenti e gruppi. L’acquisto biglietti e le visite guidate sono esclusivamente online. è attivo un servizio di cortesia per i visitatori per l’assistenza all’acquisto presso gli Infopoint presenti in sede di mostra (Giardini in Viale Trento e Arsenale in Campo della Tana).

Orari della Biennale di Venezia

  • Dal 23 aprile al 25 settembre, ore 11 – 19;
  • dal 27 settembre al 27 novembre, ore 10 – 18;
  • solo sede Arsenale, fino al 25 settembre: venerdì e sabato apertura prolungata fino alle ore 20 (ultimo ingresso: 19.45).

Chiuso il lunedì (tranne i lunedì 25 aprile, 30 maggio, 27 giugno, 25 luglio, 15 agosto, 5 settembre, 19 settembre, 31 ottobre, 21 novembre)

Vi suggeriamo di immergervi nell’evento e magari approfittare del ricco programma di visite, approfondimenti e workshop consultabile sul sito della Biennale.

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