Che cos’è il comodato d’uso gratuito per una casa?
Sta crescendo esponenzialmente, secondo i dati proposti annualmente, la richiesta di informazioni sulla casa in comodato d’uso. Si tratta di un particolare argomento che necessita di un approfondimento per comprendere meglio cos’è e come funziona. In questo articolo cercheremo di spiegarvi quali sono le principali linee guida generali che, al momento, riguardano quello che è il concetto stesso di comodato d’uso nell’ambito della casa.
Analizzeremo, in particolare, quando è possibile praticare il comodato d’uso sulla casa e cosa si risparmia rispetto all’affitto o ad altre forme di locazione. Illustreremo, inoltre, quali sono i principali vantaggi e le casistiche per le quali non si deve assolutamente fare.
Guida al comodato d’uso: i vantaggi
Cominciamo con il dire, fin da subito, che concedere casa in comodato d’uso è un’opzione che può risultare decisamente vantaggiosa per chi possiede una seconda casa, ma che ovviamente prevede degli obblighi da rispettare da entrambe le parti. Inoltre, se non lo sapete già, può portare ad avere uno sconto su imposte come IMU e TASI che può raggiungere il 50%.
Ovviamente è una tipologia di contratto che deve essere registrata e che può presentare dei costi per la figura del comodante, ossia chi mette a disposizione la casa in comodato d’uso, ma addentriamoci nella questione. I principali sono:
- il risarcimento, in caso di mancato avviso a chi riceve il comodato di eventuali difetti che potrebbero finire con l’arrecare danno;
- il rimborso a chi ha ricevuto il bene tramite il comodato delle spese di straordinaria amministrazione sostenute da quest’ultimo per la conservazione dell’immobile, se queste sono state considerate necessarie e urgenti;
- In caso di decesso il comodante può esigere l’immediata restituzione dell’immobile. Invece in caso di decesso del proprietario viene immediatamente interrotto l’accordo precario; se il comodato è a termine continua invece fino alla scadenza.
In che cosa consiste?
L’accordo di concessione della casa in comodato d’uso consiste principalmente in una tipologia di contratto tra due o più parti dove diventa possibile consegnare un bene, sia esso classificato come mobile o come immobile, a un altro soggetto. In questo tipo di contratto viene sempre stabilito il necessario obbligo di riconsegna che deve essere effettuato alla scadenza stessa del termine preventivamente concordato. Si tratta di un tipo di contratto attualmente molto diffuso che viene usato sia tra imprese che tra soggetti privati. Molto spesso viene stretto da chi è già in possesso di una seconda casa e decide di affidarla in comodato d’uso ai propri figli per poter così avere delle agevolazioni di natura fiscale.
La stipulazione di un accordo basato sul comodato d’uso gratuito tra figli e genitori è una pratica che serve a ottenere uno sconto fiscale sulla seconda casa posseduta. Inoltre la casa in comodato d’uso gratuito può essere un aiuto consistente per tutti quei figli che non sono in grado di pagare un affitto nella casa di proprietà dei genitori e, allo stesso tempo, permette ai genitori di avere in cambio un minor carico di tasse su questa proprietà. Entrando nel suo aspetto più tecnico vediamo che il comodato d’uso gratuito altro non è che il contratto dove il comodante consegna al comodatario l’uso di un immobile per un tempo determinato o per un uso specifico. Vige sempre l’obbligo di restituzione al termine del contratto.
Il comodato d’uso non è un contratto di affitto
Occorre però fare una precisazione. Contrariamente a quanti molti pensano questo non è un vero e proprio contratto di affitto, infatti quando si parla di casa in affitto in comodato d’uso gratuito possiamo piuttosto dire che si tratta di una sorta di consuetudine, anche perché nella realtà in questione, questa definizione contrattuale non è del tutto corretta. Infatti il cosiddetto comodato d’uso non deve essere assolutamente confuso con quello che è il semplice contratto di affitto o di locazione. Quest’ultimo presuppone che il bene immobile interessato venga concesso in godimento dietro pagamento di un qualsiasi canone. Invece il soggetto che concede un bene in comodato lo fa sempre a titolo gratuito senza poter pretendere nulla in cambio.
Il contratto di casa in comodato d’uso non richiede nessuna forma particolare, infatti può essere stipulato sia in una sua forma scritta che in forma verbale. Questo vuol dire che non deve per forza o per legge essere messo per iscritto, potrebbe infatti bastare un accordo verbale anche se ovviamente, a dirla tutta, è sempre la forma scritta quella che consigliamo. Infatti se l’accordo di comodato tra le parti è esistente su carta, ognuna delle due parti che ha precedentemente firmato il contratto dispone una prova concreta e può quindi disporre di una maggiore tutela dei propri diritti se, casomai, dovessero nascere dei problemi che potrebbero portare a un qualche tipo di disamina legale.
Pieno diritto personale
Stipulando un accordo o un contratto di questo tipo, il comodatario arriva a ottenere sull’immobile concesso un suo pieno diritto personale di godimento, ma in nessun caso ne assume il titolo di proprietario. Egli può così godere dell’uso personale dell’immobile interessato del contratto e può sempre utilizzarlo a titolo completamente gratuito fino al termine specificato dal contratto o dall’accordo stesso, ma è da notare che in nessun modo potrà concederlo a un terzo interessato, salvo ovviamente esplicito e comunicato consenso del soggetto comodante proprietario del bene immobile. Nel caso in cui il comodatario violi anche una sola di queste regole, il comodante può chiedere l’immediata restituzione e il risarcimento dei danni, se presenti.
Obblighi di chi riceva una casa in comodato d’uso
Attraverso la stipulazione di un contratto di comodato le parti in causa decidono di accettare e di rispettare una serie di obblighi. Questi obblighi sono elencati all’interno del codice civile. I principali obblighi di chi riceve un immobile in comodato d’uso sono: la sua custodia e conservazione; l’utilizzo del bene sono fino al termine del contratto; l’uso esclusivo; la restituzione del bene immobile alla scadenza del contratto. Nel caso in cui all’interno del contratto o nell’accordo verbale non sia presente un termine che stabilisca la data di restituzione dell’immobile, il comodato è di tipo cosiddetto precario. In questo particolare caso il comodatario è tenuto a effettuare la restituzione del bene immobile non appena il comodante glielo richieda.