L’ufficio del futuro: come sarà tra qualche anno per via dell’emergenza Covid-19?
Avreste mai pensato di fare una lavatrice tra una riunione e una pausa caffè o di discutere con il vostro capo con addosso pantaloni del pigiama e pantofole? Eppure sono situazioni sempre più diffuse nel corso dell’ultimo anno, ovvero da quando l’ emergenza covid-19 ha rivoluzionato il modo di lavorare e trasformato il salotto di casa in un ufficio temporaneo. Il protrarsi dell’emergenza sanitaria ha permesso ad aziende e professionisti di misurare pro e contro del lavoro a distanza e i molti vantaggi dello smart working riscontrati danno da pensare che il salotto possa trasformarsi nell’ ufficio del futuro. Sarà mica ora di cercare una casa più grande e confortevole che funga anche da ufficio permanente?
La diffusione dello smart working
Lo smart working non è nato con l’emergenza sanitaria. Questo neologismo preso in prestito dalla lingua inglese, conosciuto in italiano anche come “lavoro agile”, è presente nel linguaggio del Ministero del Lavoro già’ dal 2017. Questa modalità lavorativa si riferisce a rapporti professionali effettuati a distanza che permettono flessibilità oraria e spaziale. Svolto tipicamente tramite una connessione internet per mezzo di tablet, smartphone o computer, talvolta su piattaforme che permettono di simulare riunioni, conferenze e quant’altro possa supplire la presenza fisica degli addetti ai lavori, lo smart working permette quindi di lavorare da dove si vuole. Ma siamo sicuri che ogni posto vale l’altro quando si tratta di fornire una prestazione professionale svolta telematicamente?
Prima della pandemia, la diffusione dello smart working aveva lanciato la moda dei cosiddetti “co-working space”, frequentati da liberi professionisti che lavorano in remoto e influencers di successo, spesso ubicati nelle grandi città’ e nelle destinazioni più’ trendy del pianeta. Fino all’anno scorso si pensava che modernissimi spazi tecnologicamente avanzati e bar vista mare attrezzati con connessione internet potentissima sarebbero diventati l’ ufficio del futuro. Ma quando nel marzo 2020 è scattato il lockdown, i lavoratori in smart working si sono moltiplicati e i co-working space, per ovvie ragioni sanitarie, si sono svuotati. Di colpo, lo spazio lavorativo è diventato lo stesso spazio in cui si mangia, si dorme e ci si rilassa. Improvvisamente, molti si sono ritrovati in ufficio a casa propria.
Prospettive dello smart working
Secondo uno studio dell’Istituto Noto Sondaggi effettuato nel luglio del 2020 e reso noto dal Sole 24 ore, in futuro lo smart working in Italia sarà in crescita. Benchè l’espansione dello smart working sia stato causato dalla pandemia, la sua crescita non ne è strettamente legata. Molti sono infatti i vantaggi per le aziende in termini di produttività’ e profitti ma anche per i lavoratori in termini di miglioramento della qualità della vita e delle performance lavorative. Inoltre, l’aumento dello smart working ha anche un impatto positivo sul rispetto per l’ambiente, in quanto permette di ridurre drasticamente gli spostamenti e il consumo di energia negli uffici. Sembra proprio che l’ ufficio del futuro si trovi fuori dalle mura tradizionali.
Sebbene la mancanza di socialità’ causata dallo smart working abbia alimentato l’esplosione dei co-working space, la necessita’ di sanificazione e la diffidenza nei confronti della sicurezza dei luoghi pubblici potrebbe protrarsi oltre la fine dell’emergenza sanitaria. Le conseguenze della crisi sanitaria sul mercato immobiliare sono più a lungo termine di quanto si potrebbe pensare. Molti liberi professionisti hanno deciso di investire in uno spazio più consono ad accogliere vita personale e lavoro, ripensando l’idea di casa cosi’ come l’idea di ufficio. Ridurre le spese di manutenzione di un ufficio convertendo casa propria nei quartieri generali di un’azienda potrebbe essere la chiave di volta di molti professionisti colpiti dalla crisi economica causata dal lockdown.
L’ufficio ideale
Quali sono le qualità’ di uno spazio ideale dove vivere e lavorare? Come conciliare le esigenze personali e professionali di persone di diverse generazioni che vivono sotto lo stesso tetto? Come continuare a lavorare a distanza senza rinunciare ai vantaggi del lavoro in presenza? Queste sono alcune delle domande che ci si trova a porsi ad un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Che si lavori o meno in smart working, la necessità di trascorrere molto tempo in casa in seguito alle restrizioni di movimento date dai lockdown a geografia variabile ha modificato il rapporto delle persone con il proprio spazio di vita, che è diventato molto di più di quello che non fosse prima della pandemia.
Innanzitutto l’ufficio del futuro deve offrire la possibilità di avere una connessione stabile ed essere abbastanza spazioso e accogliente per poter trascorrere molte ore della giornata senza sentirsi soffocati. A questo scopo, la prossimità con uno spazio verde e l’accesso a un balcone, un cortile o, ancora meglio, un ampio terrazzo o giardino diventano un must. Lo spazio ideale ha una cucina e una zona notte separati dallo spazio lavorativo per permettere di “staccare” tra i diversi momenti della giornata. Ultimo ma non per questo meno importante, l’ ufficio del futuro dev’essere modulabile, ovvero offrire flessibilità nell’organizzazione degli spazi, per poter supplire all’eventuale impossibilità di viaggiare, come avvenuto durante l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo.
Vivere e lavorare in casa
Oggi come mai come prima vivere e lavorare sono attività’ che vengono svolte in casa. A differenza del mondo del lavoro in remoto di prima della pandemia, in più’ della meta’ degli intervistati nel sondaggio dell’Istituto Noto ha dichiarato che il lavorare da casa durante l’emergenza sanitaria era stato imposto dall’azienda e non una decisione presa di propria volontà. Tuttavia, il 65% degli intervistati ha dichiarato che lavorare da casa durante il lockdown è stata un’esperienza positiva e che lo smart working ha avuto un impatto positivo sulla qualità del proprio lavoro. è quindi plausibile che lo smart working possa crescere ancora e con lui la necessita’ di trascorrere più tempo a lavorare in spazi altri che l’ufficio tradizionale.
L’ ufficio del futuro
E’ difficile prevedere cosa riserba il futuro del mondo del lavoro. Quello che è certo è che lo smart working ha preso piede ed è probabile si diffonda sempre di più. Un altro aspetto quasi certo è che le incertezze causate dall’emergenza sanitaria si protraggano ancora e che anche il mercato immobiliare subisca ricadute importanti. L’ufficio del futuro è un ufficio che saprà rispondere alle esigenze di persone che lavorano da casa e che hanno una mobilità fortemente limitata rispetto a quello che abbiamo conosciuto nei primi 20 anni del secolo che stiamo vivendo.Sarà un ufficio che assomiglia più’ ad un appartamento comodo che a un ufficio, ma che permetta di lavorare in maniera produttiva e di viaggiare ad occhi aperti.