Rigenerazione urbana, l’importanza della gestione degli spazi nelle città
Cosa significa rigenerazione urbana e principali progetti in Italia e in Europa.
La gestione degli spazi urbani è un tema sempre più ricorrente all’interno del dibattito pubblico. Questo per una serie di fattori rilevanti: il processo di urbanizzazione globale, la necessità di rimodernare le infrastrutture del contesto urbano, le esigenze sempre più urgenti in termini di mobilità e l’impellenza di rendere le città più “abitabili”, soprattutto nelle aree periferiche.
A tutte queste istanze si è cercato di dare risposta negli ultimi anni con il concetto di rigenerazione urbana. Ma cosa si intende esattamente con questo termine? Come viene gestita la rigenerazione urbana in Italia?
Ecco alcuni punti che approfondiremo in questo articolo:
- rigenerazione urbana significato;
- differenza tra rigenerazione e riqualificazione urbana;
- rigenerazione urbana in Italia;
- rigenerazione urbana in Europa.
Rigenerazione urbana significato
Cosa significa rigenerazione urbana? Il termine fa riferimento alle azioni di recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, in particolare nelle periferie degradate. Questi interventi mirano a limitare il consumo di territorio salvaguardando il paesaggio e l’ambiente. La sostenibilità è, quindi, l’aspetto più rilevante della rigenerazione urbana.
Ma come si realizza la rigenerazione urbana? Attraverso una serie di demolizioni, ricostruzioni e rifunzionalizzazioni del tessuto edilizio preesistente, che tengano conto delle esigenze specifiche del contesto. Spesso a questi interventi di tipo strutturale si affiancano interventi di tipo culturale, sociale, economico e ambientale, finalizzati al miglioramento della qualità della vita, nel rispetto dei principi di sostenibilità ambientale.
Differenza tra rigenerazione e riqualificazione urbana
Oggi sempre di più vi è la necessità di progettare azioni per il recupero delle aree cadute in condizione di abbandono e di degrado, che sono comunque parte integrante delle aree cittadine.
Rigenerare o riqualificare il territorio sono due concetti importanti e molto vicini tra loro. La rigenerazione urbana fa riferimento a una gestione dello spazio urbano intelligente che viene realizzata tenendo in considerazione le mutate esigenze sociali ed economiche.
Oggi la percezione di non poter costruire in maniera indiscriminata è sempre più forte; per questo motivo, architetti, ingegneri e progettisti urbani rivedono le loro priorità privilegiando una maggiore razionalità nell’atto costruttivo, così come sentono l’esigenza di realizzare azioni di recupero delle aree periferiche più degradate.
Con la riduzione degli spazi edificabili, si è fatta largo l’idea di provare a recuperare il più possibile e integrare aree di verde all’interno dei centri urbani. L’importanza degli spazi verdi al centro delle aree cittadine è sempre più sentita dagli operatori di settore.
In questo contesto, si è sviluppata l’idea di una città a misura d’uomo, in cui viene realizzato il recupero minuzioso e a volte creativo delle zone edificate in disuso, riqualificandole nel rispetto di criteri di sostenibilità ambientale e incentivando l’uso di materiali eco-compatibili, nell’ottica di trovare una destinazione utile a recepire le esigenze di tutti.
Riqualificare un’area o rigenerarla è dunque un modo per migliorare la qualità dell’esistenza dei cittadini, partendo dallo spazio occupato dagli edifici e cercando di riqualificarlo ed aumentarne il valore.
La sfida più grande è quella di arricchire il territorio, individuare come occupare gli spazi scarsamente utilizzati, incrementando allo stesso tempo il valore degli spazi urbanizzati. Tutto questo viene esplorato e realizzato tramite la rigenerazione urbana.
Rigenerazione urbana in Italia
In Italia la rigenerazione urbana ha attraversato varie fasi. La prima fase ha avuto inizio durante gli anni ‘70, periodo che ha visto la riqualificazione dei centri storici in seguito alla presa di coscienza del valore del tessuto edilizio storico.
In una seconda fase, cominciata sul finire degli anni ‘80, si ha avuto il recupero delle aree dismesse, con la delocalizzazione delle industrie e di molti altri servizi fino ad allora collocati all’interno dei centri urbani o in prossimità degli stessi. In questa fase, il processo rigenerativo è mosso anche dallo sviluppo delle aree demaniali, che cominciano a costituire un problema diventando “vuoti urbani” da riempire.
Nell’ultima fase, che coincide con quella attuale, si ha una riqualificazione dei quartieri residenziali costruiti nella seconda metà del ‘900. L’obiettivo è quello di rigenerare vecchi quartieri costruiti con criteri di bassa qualità dal punto di vista edilizio, architettonico e urbanistico, realizzando allo stesso tempo politiche di mobilità sostenibile e quant’altro possa servire come attrattore per ripopolare le aree dismesse.
Nell’ultimo decennio la rigenerazione urbana ha contribuito a dare alle città un aspetto nuovo e competitivo, rilanciandone non solo l’immagine ma anche ampliandone gli orizzonti dal punto di vista culturale, economico e sociale, sempre e comunque prestando attenzione agli aspetti ambientali.
Rigenerazione urbana in Europa
Oggi, i nuovi sviluppi immobiliari in Europa devono passare dai progetti di rigenerazione urbana. Numerosi sia a livello italiano, sia mondiale, tra i più interessanti progetti di rigenerazione urbana troviamo i progetti di Kiev, Stoccolma e Marsiglia.
Nella capitale dell’Ucraina è stato proposto un progetto di rigenerazione urbana impressionante per ampiezza, modernità, eco-sostenibilità e multi-funzionalità. Coinvolge un’area di 40 ettari a 15 minuti dal centro di Kiev, e prevede la riqualificazione completa di un ex sito di costruzione di navi e imbarcazioni, con la creazione di un nuovo quartiere urbano caratterizzato da residenze, aree ricreative, istituzioni educative, centri sportivi, spazi commerciali e uffici. Grande attenzione è rivolta all’eco-sostenbilità e al livello di qualità della vita: una spiaggia, spazi dedicati ai bambini e alle famiglie, oltre che diverse tipologie di residenze anche di extra-lusso, si svilupperanno su un’area che rappresenta la culla della città. Il progetto, che prevede il completamento finale tra una decina d’anni, coinvolge la pubblica amministazione locale, ma i capitali sono completamente privati.
Nel 2010 Stoccolma è stata nominata prima Capitale europea per sostenibilità, con soluzioni innovative per il trasporto pubblico, raccolta dei rifiuti, costituzione di eco-district in continua espansione. La regione di Stoccolma pensa in grande e a lungo termine, e punta a riqualificare diverse aree della città e dei Comuni limitrofi. Il capitale da investire ammonta a 111 miliardi di euro da qui al 2040. L’area ha costituito una partnership tra 55 Comuni (la Stockholm Business Alliance) con l’obiettivo di attrarre gli investimenti internazionali nella regione. Tra i progetti di rigenerazione già portati a termine vi sono quelli che hanno creato 10mila nuovi appartamenti e 30mila postazioni lavorative, ma coinvolgendo i vari Comuni dell’area i progetti dovrebbero diversificarsi ulteriormente.
A Marsiglia sono in corso grandi progetti urbani per il recupero di aree industriali e quartieri degradati. Il progetto Euroméditerranée e il ruolo di Capitale Europea della Cultura 2013 hanno attratto investimenti per i progetti di rinnovamento urbano, la riqualificazione del lungomare e la rivitalizzazione del centro storico. Una superficie di 487.400 mq per un totale di 1,7 miliardi di euro di investimenti privati e 420 milioni di investimenti pubblici in infrastrutture: sono questi i dati di un progetto iniziato nel 2007 che si terminerà, secondo i piani, nel 2021.