Lo smart working renderà necessarie abitazioni più grandi?
Il 2020 sarà ricordato come l’anno del coronavirus, e tra le sue conseguenze, possiamo sicuramente registrare un deciso aumento dello smart working, ossia del lavoro da remoto, imposto a numerose attività produttive a seguito del lockdown.
Il lavoro in modalità smart è sicuramente un metodo eccellente per continuare a mantenere la produttività aziendale e i posti di lavoro senza mettere in pericolo i lavoratori, ma esistono alcuni problemi degni di nota. Innanzitutto, lo spazio: non tutte le abitazioni sono predisposte ad ospitare un piccolo studio professionale, né possono essere modificate in tal senso.
La mancanza di spazi è un problema che ha toccato da vicino non solo i lavoratori, ma tutti i cittadini italiani durante questi mesi di lockdown, e in particolare chi abita in monolocali o bilocali. Per questo motivo, sebbene il mercato immobiliare sia – al momento – completamente bloccato, possiamo dichiarare con certezza che una delle tendenze abitative 2020 sarà la ricerca di spazi più ampi: case a prova di quarantena, con un numero di locali adeguato a sostenere una lunga permanenza e molteplici attività.
Abitazioni più grandi? Sì, ma non per tutti
La voglia di spazio per lavorare, svagarsi e creare è sempre più sentita. In queste condizioni così particolari, il mercato immobiliare è destinato a modificarsi profondamente; e probabilmente, questa crisi ne determinerà un deciso rafforzamento. L’Italia ha bisogno di case: al momento, le soluzioni più richieste in assoluto sono i trilocali con balcone o terrazzo, situati in contesti urbani con una ricca proposta di servizi di quartiere; naturalmente, non mancano nemmeno le richieste di abitazioni indipendenti con uno spazio verde, in soluzioni mono o bifamiliari.
È chiaro che non tutti gli italiani potranno scegliere di acquistare una nuova soluzione abitativa; e considerando la particolarità del patrimonio immobiliare italiano, costituito – specie nei centri città – da palazzi d’epoca, trovare una casa che si adatti alla perfezione al nuovo modo di vivere che si profila all’orizzonte è davvero molto difficile. Non tutti potranno avere un vero e proprio ufficio domestico, né uno spazio dedicato dove coltivare i propri hobby. Così, gli spazi già esistenti si trasformano, adattandosi a bisogni nuovi e, per molti versi, più essenziali: i giardini e i terrazzi si trasformano in orti capaci di regalare erbe aromatiche sempre freschissime senza mettere il naso fuori di casa, mentre angoli inutilizzati del living domestico diventano, ad esempio, luoghi perfetti per allestire una piccola scenografia per le videochiamate di lavoro. Con un po’ di buona volontà, sarà possibile rendere più leggera anche una lunga permanenza in un monolocale o in un bilocale: vediamo ora qualche suggerimento utile.
Smart working, quarantena e bilocali (o meno): lezioni da oltremare
Il lavoro da casa – e più in generale, una lunga permanenza a casa – sono molto complicati per chi abita in monolocali o bilocali, soprattutto con altri conviventi. Ma anche per chi non ha intenzione di investire su una nuova abitazione è possibile rendere la situazione più gestibile sul lungo periodo. Il segreto è la riorganizzazione, e la creazione di spazi modulari e flessibili. Disponendo in maniera non convenzionale il mobilio è possibile recuperare spazio nei luoghi più impensati!
Prendere spunto dal settore nautico
Spazi limitatissimi dove trascorrere lunghe permanenze: una situazione frequentissima su barche e yacht. Proprio dal settore dell’arredamento nautico potremmo imparare qualcosa riguardo alla gestione degli spazi: anche nelle abitazioni più piccole è possibile ricavare quello spazio in più che, durante periodi di reclusione come quello che stiamo vivendo, può rivelarsi vitale.
La prima caratteristica dell’arredamento nautico, è il largo utilizzo dei pensili. I mobili appesi non garantiscono solo sicurezza durante la navigazione, ma permettono ricavare un utile spazio calpestabile in più. Anche lo spazio in verticale è, effettivamente, spazio utilizzabile: con mensole e armadi potrai, ad esempio, spostare il modem e la stampante e riporre il pc al termine della giornata di lavoro, liberando il tavolo da lavoro. Inoltre, utilizzando tavoli a scomparsa, ribaltabili, è possibile ricavare un piano di lavoro soddisfacente praticamente dovunque: una volta finito di lavorare, il tavolo verrà fissato (in verticale) al muro. L’ufficio può così trasformarsi, con un gesto, in uno spazio vuoto e libero, dove potrai allenarti, rilassarti un po’ o dedicarti ai tuoi hobby. Per altre utili idee sulla gestione e l’ottimizzazione degli spazi ristretti, ti consigliamo di osservare qualche video sull’allestimento degli yacht.
La questione privacy: idee dal Giappone
Le case tradizionali giapponesi sono contraddistinte da una particolarità: le stanze non sono separate da veri e propri muri, ma da grandi pannelli rimovibili. Questa soluzione permette di modificare gli spazi a seconda delle esigenze con grande facilità e di ricavare, quando ce n’è bisogno, una stanza isolata dove lavorare in tranquillità.
Naturalmente, le abitazioni occidentali non permettono di rimodulare gli spazi tanto quanto le abitazioni nipponiche descritte qui sopra, ma ispirandosi a soluzioni simili sarà possibile ottenere più privacy anche in un’abitazione condivisa di piccole dimensioni. Ad esempio, una volta individuato il luogo ideale dove ricavare un piccolo ufficio mobile, questo potrà essere separato dal resto dell’abitazione con un ampio paravento o, ancora meglio, con una porta scorrevole a scomparsa.
Serviranno davvero case più grandi?
Per chi inizierà a lavorare in modalità smart working con una certa assiduità – se non permanentemente – poter contare su uno spazio privato e dedicato si rivelerà fondamentale. Non solo per una questione di privacy, ma anche (e soprattutto!) per la produttività: poter lavorare in un ambiente tranquillo, riservato e senza distrazioni è molto diverso dall’occupare per qualche ora il tavolo della cucina, con il pensiero sempre rivolto agli impegni familiari o domestici. Al momento, una delle tendenze abitative 2020 è proprio la ricerca di spazio in più: e non parliamo solo dell’acquisto di case più ampie, ma anche e soprattutto della voglia di ricavare, in maniera creativa, degli spazi in più in strutture di piccole dimensioni. Soppalchi, piani di lavoro ribaltabili, separé e porte scorrevoli – insieme a una ferrea organizzazione dell’ambiente domestico – potranno rendere più adatto allo smart working e al nuovo modo di vivere che si profila all’orizzonte anche gli appartamenti più piccoli: un fattore molto interessante su cui ragionare, soprattutto per i proprietari di case interessati ad una vendita.