Cosa sono i crediti deteriorati?

cosa sono i crediti deteriorati

Nei periodi di difficoltà bancarie si sente spesso parlare di Npl, acronimo identificativo dell’espressione inglese “Non performing loans”, in italiano “crediti deteriorati”. Ma cosa sono esattamente? 

Il termine “crediti deteriorati” o Npl indica quei crediti la cui riscossione, da parte delle banche, è diventata incerta, non solo per quanto riguarda il rimborso totale, ma anche per la parte relativa agli interessi. La principale attività delle banche è infatti l’erogazione di prestiti alle imprese e alle famiglie. In sede di contratto gli interessati si impegnano a restituire l’ammontare ricevuto attraverso delle rate periodiche. Il profitto delle banche deriva dagli interessi che vengono applicati sui prestiti erogati dagli istituti di credito. 

Le banche, tuttavia, non hanno sempre la certezza che il soggetto rimborsi l’ammontare del prestito nei tempi prestabiliti. Se il debitore interrompe il rimborso del capitale o degli interessi, la banca, dopo un periodo di tempo determinato, dovrà classificare il credito come “deteriorato”

I crediti non performanti derivano generalmente da una fase di valutazione del creditore inefficiente e rappresentano, per il comparto bancario italiano, la regola. Secondo le più recenti stime del Fondo Monetario Internazionale l’ammontare dei crediti deteriorati avrebbe raggiunto i 350 miliardi presso gli istituti di credito di casa nostra. Un terzo circa del sistema europeo. 

In questo contesto, dunque, è bene sapere cosa sono i crediti deteriorati e conoscerne gli aspetti fondamentali, che riguardano:

  • classificazione crediti deteriorati;
  • tasso di copertura dei crediti deteriorati;
  • cartolarizzazione dei crediti deteriorati;
  • valutazione crediti deteriorati;
  • acquisto crediti deteriorati.

Il significato di crediti deteriorati

I crediti deteriorati cosa sono? Perché nascono? Si tratta di quei crediti che originano quando i debitori non riescono più a rimborsare i propri prestiti, o non del tutto. Crediti che le banche hanno in pancia da anni e che non riescono più a recuperare. 

Oggi la Banca Europea è intervenuta chiedendo di svalutare interamente gli Npl che le banche registreranno d’ora in poi e di recuperare tutti i crediti del passato.

Le banche possono recuperare i crediti in due modi: svalutando interamente i crediti in pochi anni, senza aspettare i lunghi tempi del tribunale, che diventerebbero però un costo insostenibile per le banche e per gli investitori. La seconda soluzione è quella di vendere i crediti a società di recupero. Ma chi compra i crediti deteriorati? E a quale prezzo?

Per rispondere a queste domande è importante capire come vengono classificati gli Npl e anche come avviene la valutazione dei crediti deteriorati delle banche.

Come classificare i crediti deteriorati?

Il termine Non performing Loans individua, in realtà, dei crediti con un diverso grado di deterioramento. In applicazione del regolamento UE 227/2015 la Banca d’Italia ha previsto una nuova classificazione dei crediti deteriorati, provvedendo ad abrogare le precedenti nozioni di “crediti incagliati” e di “crediti ristrutturati”, e rendendo più semplice la precedente classificazione.

I crediti deteriorati si possono suddividere in:

  • crediti deteriorati non performing: a prescindere da eventuali garanzie a presidio del credito, sono inclusi in questa categoria quei crediti per i quali la riscossione non è certa sia per quanto riguarda la riscossione sia per la scadenza;
  • crediti scaduti e sconfinati oltre i 90 giorni: esposizioni, diverse dalle sofferenze o inadempienze probabili, che sono scadute o sconfinanti da oltre 90 giorni;
  • inadempienze: crediti per i quali la banca giudica improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l’escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente alle sue obbligazioni creditizie;
  • crediti in sofferenza: riguardano tutti quei soggetti debitori che si trovano in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla banca.

Tasso di copertura dei crediti deteriorati

Il tasso di copertura dei crediti deteriorati rappresenta la rettifica del valore del credito in base alla capacità di recupero che una banca deve effettuare per realizzare un realistico conteggio di bilancio.

Tale valore definisce, in sostanza, la differenza tra il credito effettivo e la valutazione del credito deteriorato.

Cartolarizzazione dei crediti deteriorati

Per ristabilire le condizioni di disponibilità al credito delle banche è necessario cartolarizzare i crediti deteriorati offrendoli a interessi sostanzialmente vantaggiosi sul mercato finanziario. 

Con la cartolarizzazione degli Npl il soggetto cessionario cede attività e/o passività, iscritte in bilancio (solitamente di una banca), attraverso l’emissione e la trasformazione del debito/credito in titoli collocati presso il pubblico.

Tale operazione ha lo scopo di diversificare le fonti di raccolta, costituendo una ulteriore riserva di liquidità.

In pratica, con il processo di cartolarizzazione il rischio di credito della banca viene trasferito in capo agli investitori istituzionali o privati.

Trasferendo i finanziamenti al soggetto cessionario (una società veicolo o Special Purpose Vehicle o SPV), la banca può rientrare in possesso dei capitali prestati e procedere con la concessione di ulteriori finanziamenti alla clientela.

La valutazione dei crediti deteriorati

I crediti deteriorati vengono offerti a interessi solitamente vantaggiosi sul mercato finanziario tramite il processo di cartolarizzazione degli Npl. Per farlo, però, è necessario definirne il valore, ovvero mettere in atto l’attività di pricing del portafoglio dei crediti deteriorati.

Viene dunque avviato un processo con varie fasi di analisi, che comprende il ruolo dei servicer, i soggetti incaricati della riscossione dei crediti, e due diligence, che prevede la verifica del bilancio della società debitrice, nonché la valutazione della tipologia degli asset e della categoria di Npl. Si compone un portafoglio di posizioni creditizie e relativo rischio collegato, e da qui si determina il prezzo del pacchetto.

In sintesi, la valutazione del rischio dei crediti deteriorati è determinata da:

  • tipologia di recupero (giudiziale o servicer);
  • tempo di recupero;
  • tipologia di debitore (persona giuridica o persona fisica);
  • ammontare del debito;
  • area geografica.

Come vengono acquistati i crediti deteriorati?

Con la cessione di pacchetti di Npl, le banche, istituti finanziari ed enti pubblici cartolarizzano i crediti deteriorati in modo che possano essere acquistati e ceduti sul mercato finanziario. Ovvero trasformano i crediti deteriorati in prodotti vendibili a un determinato valore.

A questo scopo la Banca d’Italia ha pubblicato le linee guida che prevedono i parametri necessari per la vendita e la cessione degli Npl delle banche, nonché le raccomandazioni per la gestione degli Npl che comportano diverse azioni di recupero commisurate sulla base delle capacità gestionali della banca stessa.

La cartolarizzazione dei prestiti inesegibili produce delle obbligazioni che vengono vendute a investitori pubblici o privati, permettendo in questo modo di riequilibrare le attività e le passività del bilancio delle banche e ristabilire un ciclo economico favorevole.