Dove si cerca casa nel nord Italia e perché?

Fino a pochi mesi prima dallo scoppio della pandemia Covid-19, comprare casa nel nord Italia e non solo era molto difficile. Il motivo? La domanda superava spesso l’offerta. Durante il 2020, il mercato immobiliare ha conosciuto un periodo di stasi. Le vendite di case portate a termine riguardavano contratti finalizzati in precedenza. Malgrado le previsioni, i prezzi di vendite degli edifici residenziali sono aumentati del 3,4% rispetto allo scorso trimestre dello scorso anno. Questo trend positivo sembra destinato a continuare anche negli anni successivi (fonte: Trend Online). In questo articolo, si tratterà del mercato immobiliare durante questo semestre, prestando una maggiore attenzione agli acquisti effettuati nelle regioni del nord Italia.

Il mercato immobiliare italiano nel 2021

La compravendita degli immobili, che ha conosciuto una fase di arresto durante il 2020, non sta accennando a riprendersi: sta procedendo a tutta forza. Infatti, stando al rapporto di Fimaa – Federazione italiana mediatori agenti d’affari, che ha preso in esame un campione di 86 province italiane, le compravendite di case e appartamenti a scopo abitativo sono aumentate del 50,7% rispetto a quanto registrato nel 2019. Certo, per il momento si preferisce puntare sugli immobili i cui prezzi sono in diminuzione del 31,8% rispetto al periodo pre-pandemia. La causa di ciò è da ricercarsi nella ridotta disponibilità economica dei potenziali acquirenti. Ma il mercato dovrebbe registrare un aumento dell’1,9% (fonte: Wall Street Italia).

Cresce anche la richiesta di comprare seconda casa soprattutto nel nord Italia. Le transazioni immobiliari stanno aumentando del 62%. Le regioni meglio quotate sono per l’appunto al nord: la Lombardia, il Veneto e il Trentino-Alto Adige. In molti pensano di usufruire delle varie misure del Decreto sostegni bis emanate dal governo Draghi. Per esempio, il Bonus prima casa per i giovani sotto i 36 anni. Ma aiuta anche la pratica dell’home staging, la tecnica di marketing grazie alla quale le case in vendita attraggono più acquirenti. Gli aderenti di Valle d’Aosta, Liguria e Piemonte rappresentano il 13% sul totale, la Toscana il 12,9%, il Triveneto il 9,7% e la Lombardia il 7,6% (fonti: QdS, Mutui Online e Wall Street Italia).

Le regioni Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige

Adesso si esaminano nel dettaglio le tre regioni dove si decide di comprare casa nel nord Italia. In Lombardia, nel maggio 2021, è stato richiesto di spendere una somma che si aggira sui 2.094 euro a metro quadro. C’è dunque stato un aumento del 10,74% rispetto a un anno fa. Infatti, nel mese di aprile 2020, si spendevano 1.890 euro a metro quadro. Sempre nello stesso mese del 2021, i potenziali acquirenti di una casa in Veneto si aspettavano di spendere una media di 1.736 euro a metro quadro. A maggio 2020 si parlava di 1.708 euro a metro quadro. Pertanto, c’è stato un aumento dell’1,64%. A ottobre 2019 si spendeva una cifra ancora più bassa: 1.673 euro a metro quadro.

Gli aspiranti compratori che puntavano agli immobili residenziali in Trentino-Alto Adige durante il mese di maggio del 2021 hanno speso in media 2.751 euro a metro quadro. Il prezzo, a maggio 2020, era di 2.658 euro. Pertanto si è verificato un aumento del 3,50%. Durante il mese di dicembre 2019 si poteva spendere una cifra ancora più bassa per l’acquisto di un edificio residenziale. Infatti, la richiesta si aggirava in media sui 2.605 euro al metro quadro (fonte: Immobiliare.it). In quanto alle tipologie di case, in Lombardia si spende di più per un loft e di meno per un casale, laddove in Veneto rispettivamente per un attico e un casale (fonte: Mercato Immobiliare).

Sintesi delle tre regioni

Adesso si parla delle città. Nella regione Lombardia, la provincia di Milano è stata la località in cui gli aspiranti compratori hanno speso la cifra più alta per comprare una casa: si parla di 3.219 euro al metro quadro. Nel frattempo, la provincia di Mantova è stata la località in cui gli è stato richiesto di spendere la più bassa: 1.106 euro al metro quadro. Nella regione Veneto, gli acquirenti hanno speso la somma più ingente per metro quadro a Belluno: 2.576 euro. Allo stesso tempo, il prezzo più basso che gli è stato domandato di spendere è stato 1.023 a metro quadro per una casa situata in provincia di Rovigo.

Nella regione Trentino-Alto Adige, la provincia che ha registrato il prezzo più alto da spendere per l’acquisto di una casa a maggio 2021 è stata quella di Bolzano. Infatti, gli aspiranti compratori dovevano spendere 3.909 euro a metro quadro. Al contrario, la provincia trentina in cui gli acquirenti hanno potuto spendere la cifra più bassa è stata quella di Trento. La spesa è stata di 2.172 euro a metro quadro. (fonte: Immobiliare.it). A questo punto, è il giunto il momento di fare una disamina sui motivi per cui si prende la decisione di comprare casa nel nord Italia. La maggior parte di essi ha le sue radici nelle prime esperienze di lockdown.

I motivi

Durante il periodo maggio-giugno 2020, la maggior parte degli aspiranti acquirenti di una casa sono stati costretti a confrontarsi con le dimensioni spesso insoddisfacenti degli alloggi in cui risiedevano. In molti hanno cominciato a lavorare tramite smartworking, o intensificato il loro lavoro tramite questa modalità. Per questo motivo, adesso le case e gli appartamenti maggiormente richiesti sono di grandi dimensioni e dotati di ampi spazi esterni, come i giardini, i balconi e i terrazzi. Dato che la maggior parte delle case desiderate si trovano più in zone periferiche e in piccoli centri abitati piuttosto che al centro delle grandi città metropolitane, i potenziali clienti hanno scelto di trasferirsi presso questi luoghi.

Comprare casa nel nord Italia: previsioni

A questo punto, sembrerebbe ancora prematuro trarre delle stime sull’andamento del mercato immobiliare con un focus sull’acquisto di case sia nel prossimo trimestre del 2021 che nel 2022. Questo perché nonostante l’intera economia italiana si stia riprendendo, i ritmi della suddetta ripresa sono tuttora lenti. Le riaperture vengono rallentate, se non addirittura ostacolate, dalle difficoltà organizzative nella distribuzione dei vaccini anti Covid-19 su tutto il territorio italiano. Però è già stato dichiarato da più fonti che il suddetto mercato dovrebbe tornare ai livelli pre-pandemia durante il secondo trimestre di quest’anno. Per la precisione, si parla di una crescita del 7,7%. Ovvero di un aumento di 119 miliardi di euro (fonte: Trend Online).