Alessandro Mendini e la Proust Geometrica: la casa è un patchwork di citazioni

Alessandro Mendini e la Proust Geometrica

La mia casa era una casa operaia, oggi è la somma dei locali in cui abitavano un manovale, un muratore, una donna anziana. Ecco, li ho lasciati così come erano, perché queste precedenze, queste povertà, sono estremamente umane, e si sentono ancora. Sono sensazioni più profonde di quelle che dà un’opera d’arte. L’antropologia di un luogo supera spesso il disegno che a quel luogo imponiamo. Per questo, quando progetto, sento e utilizzo la carica emozionale dello spazio.

Alessandro Mendini

Chi è Alessandro Mendini?

L’architetto, designer, scultore, scrittore e artista Alessandro Mendini (Milano, 1931-2019) si forma al Politecnico di Milano e già dagli anni dell’università dirige alcune tra le più importanti riviste di design come Casabella e Domus e fonda la rivista Modo che dirige fino al 1979. Alla progettazione architettonica Mendini affianca il lavoro di divulgazione del pensiero architettonico con l’idea di diffondere la sua idea di rinnovamento. Collabora con aziende internazionali come Kartel, Glas, Alessi, Philips, Cartier, Swatch, Hermés, Venini realizzando importanti collezioni d’arredo. Tra gli innovatori del design italiano nel mondo si unisce un gruppo di designers Alchimia fondato a Milano da Alessandro Guerriero nel 1976.

Qui ha modo di sperimentare un design senza funzionalità ma con una grande senso estetico: e se il bello fosse anche utile? In questo Mendini crede che l’arte, il design e l’architettura possano essere strumenti sociali in grado di raccontare e plasmare la realtà. Con Ettore Sottsass entrerà anche nel gruppo Memphis. Nel 1989 con suo fratello Francesco fonda Atelier Mendini, un laboratorio di progettazione ancora attivo che ha firmato grandi progetti come il Groninger Museum nei Paesi Bassi e le stazioni della Metropolitana di Napoli Salvator Rosa, Università e Materdei. Non solo: portano la firma di Mendini anche la sede della Triennale di Incheon in Corea del Sud e il Museo della Ceramica, nonché la fermata della stazione della metropolitana di Hannover. Ha ricevuto numerosi premi, tra cui il Compasso d’oro e l’onorificenza dell’Architectural League.

Alessandro Mendini e la lampada Amuleto per Ramun
Alessandro Mendini con la celebre lampada Amuleto per RAMUN – Wiki Commons

Il design è ironia

il design è ironia - alessandro mendini
Cavatappi Alessandro M. – via Alessi

Alessandro Mendini si definisce un Geppetto, un designer che, anche se si tratta di palazzi al centro di grandi metropoli mondiali, disegna sempre in piccolo perché quella è la sua scala. Questa attenzione al dettaglio, al singolo, all’unità individuale è alla base della sua poetica. Non a caso il mosaico diventa un tratto riconoscibile dei suoi lavori.

Se un particolare è di qualità, l’insieme diventa di qualità. Si dice, infatti: “buone le singole persone, buona anche la società”. La cultura dell’arte e del progetto per Mendini è, da un lato, una critica alla serialità e alla società dei consumi, dall’altra un’occasione per dare vita ad un’immaginario letterario e di pitture e disegni provenienti dal mondo dell’infanzia. Tutto è reso attraverso un valore antropologico della decorazione che per l’architetto diventa puro utilizzo del colore e dell’ironia. Dai gioielli ai modelli architettonici, dagli oggetti di uso quotidiano alle grandi sculture. Nel 2003 per l’Alessi si autoritrae nelle sembianze di un cavatappi Alessandro M. in abiti comuni. L’artista diventa funzionale, dunque, al consumatore e alla società. Un Geppetto che crea al servizio degli altri.

La Proust Geometrica

Mi interessava disegnare una poltrona partendo da una sensazione letteraria: Proust. Leggendo Proust si hanno delle grandi sensazioni ambientaliste e d’interni, era ricchissimo di questa scenografia ambientale e mi sono immaginato come potesse essere una poltrona per lui.

Alessandro Mendini
Proust Geometrica - Alessandro Mendini
Proust Geometrica – Wiki Commons

L’idea era quella di creare un oggetto che non avesse nessun tipo di riferibilità cronologica, un oggetto senza tempo, che unisse forma e fantasia di mondi distanti. La poetica di Mendini, in queso senso, recupera il ready-made dei dadaisti. Non creare nulla di nuovo nel mondo dell’arte ma assemblare oggetti già esistenti in natura, attribuendo loro nuovi significati. Così accade per la Proust Geometrica progettata nel 1978 in cui una sedia settecentesca incontra un quadro del pittore puntinista Seurac. Creare un’immagine nuova da qualcosa che già esiste! Il Puntinismo francese creava quadri attraverso la successione di punti che creavano forme senza linee di contorno. Le figure si delineavano nel paesaggio ma allo stesso tempo si perdevano tra di loro. La sedia diventa un patchwork tra un oggetto esistente e un pattern conosciuto: la combinazione diventa non solo processo estetico, ma anche metodo.

Qui ritroviamo la poetica del piccolo, del mosaico, del tassello di qualità, di una narrazione decorativa. La Proust Geometrica è un connubio di artigianato (ogni prodotto è realizzato a mano e firmato, ora da sua nipote Claudia Mendini), scultura, arte, design e pittura.

Questa prima poltrona di Proust fu presentata alla Biennale di Venezia nella mostra Stanza del XX secolo a firma di Mendini con la collaborazione di Rasulo e Pierantonio Volpini. Riprodotta successivamente in numerosi esemplari, circa ottanta dipinti a mano, con la supervisione di Atelier Mendini, fu anche realizzata negli anni successivi in tessuto dall’azienda Cappellini e in plastica da Magis che diventa Magis Proust nel 2011.

Se vuoi scoprire di più 

Cosa leggere: Gli scritti, Alessandro Mendini, Skira (2004)

Dove vederlo: Molte opere sono visibili in alcuni dei più importanti musei al mondo, un salto al Museo Groninger, nei Paesi Bassi è sicuramente da fare per immergersi a pieno nel mondo Mendini.

Curiosità:  Con lo scrittore Erri De Luca ha pubblicato un libro di racconti e disegni di mostri che ha disegnato per tutta la sua vita in cui si alternano parole e immagini. Diavoli custodi, Feltrinelli, 2017.

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