Mutui: diminuisce la domanda
Le richieste di mutui per acquisto casa sono in calo. Tra le principali motivazioni: meno surroghe, incertezza politica, salari più bassi.
Nel 2019, le richieste di mutuo da parte degli italiani sono calate. E questo nonostante i tassi di interesse siano ai minimi storici. Per il mercato dei mutui ipotecari, pertanto, la relazione inversamente proporzionale, che normalmente si instaura tra domanda e offerta, non vale più.
Nel mese di giugno, le richieste di mutui (sia quelle per l’acquisto che di surroga) sono scese dell’11,6% su base annua (dati Crif). Tale contrazione va avanti ormai da inizio anno e ha interessato tutti i mesi.
Ciò che stupisce è che, però, i tassi continuano a scendere e hanno raggiunto i minimi storici. Infatti, nella migliore delle ipotesi (mutuo non superiore al 50% del valore dell’immobile) si può ottenere l’1% sul fisso e lo 0,33% sul variabile. Per quanto riguarda i tassi medi, questi hanno raggiunto l’1,79% sul fisso e lo 0,88% sul variabile. Numeri mai così bassi.
Questa anomalia sembrerebbe paradossale. Come mai i mutui non attirano più nonostante i tassi offerti dalle banche sono così convenienti?
Secondo gli esperti, vi sarebbero almeno tre motivi:
- calo delle surroghe;
- prudenza delle famiglie;
- calo dei salari reali in Italia.
Calo delle surroghe
Dopo aver dato slancio al mercato dei prestiti ipotecari tra il 2014 e il 2018, le surroghe (procedura con cui il mutuo viene spostato in un’altra banca potendo modificare tasso e durata) e le sostituzioni (il mutuo viene spostato in un’altra banca, ma viene richiesta una somma aggiuntiva rispetto al debito residuo e quindi occorre l’intervento di un notaio) risultano in calo. Ma questo calo, da solo, non è sufficiente a spiegare l’andamento debole, inelastico rispetto all’offerta, della domanda di mutui. Anche la domanda di mutui per l’acquisto, infatti, è in calo.
Nel primo semestre 2019, c’è stata una significativa contrazione delle richieste di mutui e surroghe, mentre è cresciuto l’importo medio richiesto. C’è stato indubbiamente un ridimensionamento del peso di surroghe e sostituzioni, anche se la parte relativa ai mutui d’acquisto rimane preponderante e presenta segnali di rallentamento. Esistono dunque altre motivazioni importanti alla base di questo calo della domanda di mutui.
Prudenza delle famiglie
Il calo delle surroghe da solo non è sufficiente a spiegare il calo della domanda di mutui. Diminuiscono infatti anche i mutui per l’acquisto. Quello che va considerato è anche l’atteggiamento più prudente da parte delle famiglie, che scelgono di rimandare un impegno di investimento così importante e di lungo periodo come quello relativo all’acquisto della casa.
C’è quindi, anche, un atteggiamento di prudenza che frena le richieste di mutui per l’acquisto di una nuova abitazione. Molti aspiranti mutuari preferiscono attendere di conoscere i contenuti della legge di bilancio per capire quanto sarà penalizzante sul fronte dei mutui.
Calo dei salari reali in Italia
Il terzo fattore alla base del calo della domanda dei mutui è rappresentato dal livello dei salari reali in Italia, che oggi sono inferiori a quelli di 10 anni fa, come ha rilevato l’Istituto dei sindacati europei Etuc (European trade union confederation).
Inoltre, come evidenziato da Jp Salary Outlook 2019, le retribuzioni nel 2018 sono diminuite dello 0,3 per cento. L’inflazione è cresciuta di più delle retribuzioni, impoverendo il potere d’acquisto di tutte le categorie. Lo stipendio netto medio nel 2018 era pari a 1.570 euro al mese.
Ciò significa che, considerando che le banche normalmente non concedono mutui se la rata è superiore a un terzo del reddito netto, la maggior parte dei lavoratori non è in grado di accendere un mutuo la cui rata sia superiore ai 400-500 euro.