Superbonus 110%: arriva la proroga fino al 2023
Il Superbonus 110% è stato per molto tempo oggetto di discussioni che vertevano sulla sua riduzione o addirittura cancellazione. Tuttavia, qualche giorno fa, il governo italiano presieduto dal premier Mario Draghi ha dato il via libera a questa agevolazione fiscale. Ma non solo. La misura rimarrà attiva fino ai prossimi due anni, ovvero fino al 2023. Inoltre, non è prevista alcuna riduzione del 75%. Al contrario, i requisiti di accesso al Superbonus sono stati resi meno rigidi. In questo modo, potranno accedervi più beneficiari possibili (fonte: Trend Online). Ma come si è arrivati a questa conclusione? E ci saranno ulteriori scenari di sviluppo in un prossimo futuro, dopo il 2023?
La situazione nel 2020
Va detto che in precedenza erano state introdotte due agevolazioni fiscali analoghe al Superbonus 100%, ovvero il c.d. Ecobonus e il c.d. Sismabonus. Ma il 24 luglio 2020, l’Agenzia delle Entrate ha presentato una guida che delineava le caratteristiche del Superbonus 110% presente del Decreto Rilancio (ovvero il decreto-legge n. 34 del 19 maggio 2020), i requisiti di accesso e gli esempi pratici. La misura in questione è un’agevolazione fiscale che consiste nella possibilità di detrarre dalle imposte il 110% delle spese che sono state sostenute per rinnovare gli edifici dal punto di vista energetico e per adeguarli dal punto di vista sismico (fonti: Altalex e il sito dell’Agenzia delle Entrate)
L’Agenzia delle Entrate, per rispondere ai dubbi dei consumatori e degli aspiranti candidati al Superbonus 110%, ha presentato la Circolare 24/E l’8 agosto 2020 e la Circolare 30/E il 23 dicembre dello stesso anno. Questo perché, da maggio a luglio, sono state apportate diverse modifiche alla nostra agevolazione fiscale col Decreto Legge n. 104, il cosiddetto Decreto Agosto. Per esempio, si chiariscono i casi in cui una unità immobiliare ha “accesso autonomo dall’esterno”, ovvero da una strada privata, pubblica o in multiproprietà o da un passaggio comune ad altri immobili, oppure da un terreno il cui utilizzo non presenta caratteri di esclusività (fonti: Edilportale e il sito dell’Agenzia delle Entrate).
La situazione nei primi mesi del 2021
Il 29 marzo 2021, IPSOA ha pubblicato un articolo in cui si ricordava che il termine della comunicazione delle opzioni in materia di interventi edilizi per beneficiare del Superbonus 110% era stato fissato al 31 marzo. Se tale comunicazione non fosse stata effettuata in tempo e solo tramite il servizio web disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate, non sarebbe stato possibile accedere all’agevolazione fiscale, anche se si era già in possesso dei requisiti necessari. Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate, proprio il giorno 31 marzo, ha rilasciato un comunicato stampa in cui si dichiarava che il termine era stato spostato al 15 aprile (fonti: IPSOA e il sito dell’Agenzia delle Entrate)
Il 12 aprile 2021, è stata riportata la notizia in cui la Camera e il Senato avevano dato la loro approvazione alle nuove linee guida in materia di detrazioni fiscali per gli interventi edilizi che rientravano nel Superbonus 110%. In base a queste linee guida, l’agevolazione fiscale veniva estesa a tutto il 2023, era stata presa in considerazione per venire inserita in un progetto di riqualificazione degli edifici ed era accessibile ai soggetti che svolgessero attività d’impresa, arti e professioni (specialmente chiunque operasse nel settore alberghiero). Sarebbe stata altresì introdotta un’unica aliquota pari al 75% sul totale (fonti: Filo Diritto, il sito del Senato e il sito dell’Agenzia delle Entrate)
Le ultime notizie
Il 26 aprile 2021 si è tenuta una discussione sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), detto anche Recovery Plan, e per estensione sul Superbonus 110%, presso la Camera dei deputati. In tale occasione, il Presidente del Consiglio Draghi ha espresso diverse rassicurazioni nei confronti dei contribuenti a proposito di questa misura. Per cominciare, lui ha dichiarato la messa a disposizione di 18 miliardi di euro che serviranno a finanziare questo progetto. Questo si tradurrà in due esiti. Il primo riguarda gli importi erogati che non cambieranno. Il secondo riguarda lo sconto che sarà del 100% (fonti: Trend Online e il sito del Governo Italiano, Presidenza del Consiglio dei Ministri).
La nota dolente riguardo al Superbonus 110% riguardava la faccenda sullo stato legittimo degli immobili. I condomini in cui vi siano stati degli eventuali abusi edilizi anche su singole unità abitative erano esclusi dall’accesso alla misura. Il decreto odierno stabilisce invece che se gli eventuali abusi edilizi sono di minore entità, allora sussiste la possibilità di accedere alla misura. Gli interventi effettuabili sono distinti in lavori principali, ovvero trainanti, e lavori aggiuntivi, ovvero trainati. Tra i lavori trainanti, è compreso il rifacimento degli impianti di climatizzazione invernale. Tra quelli trainati, è inclusa la possibilità di acquisto di infissi e la relativa installazione (fonti: Trend Online e canale YouTube dell’Ing. Marcello Contu).
I piani futuri
Per il momento, come è già stato detto, non ci saranno cambiamenti sugli importi. Tuttavia, il governo Draghi ha garantito che ci sarebbe stato un allargamento della platea dei beneficiari, grazie a dei requisiti che saranno ulteriormente semplificati. Il rinnovo del Superbonus 110% è previsto al termine del 2022, più precisamente il 31 dicembre 2022. Le case popolari, però, potranno usufruire di una proroga che durerà fino al 30 giugno 2023. Tuttavia, con la Legge di Bilancio 2022 di prossima emanazione che verrà approvata verso la fine di dicembre 2021, il Superbonus 110% sarà esteso per tutto il corso del 2023 e per tutte le tipologie di beneficiari (fonte: Trend Online).
Superbonus 110%: conclusioni
Allo stato attuale, queste sono le ultime notizie accertate riguardo alla situazione del Superbonus 110%. Ma come si è già visto, il percorso per l’approvazione è stato costellato di parecchi accorgimenti e modifiche, e non è neppure esclusa la possibilità che possano sussisterne altre da qui fino alla fine dell’anno in corso. Quello che è certo è che in ogni caso, l’agevolazione fiscale di cui si è parlato in questo articolo è una misura che sembra essere destinata a durare nel corso degli anni, al contrario dell’Ecobonus e del Sismabonus che l’hanno preceduta, a beneficio di chiunque abbia intenzione d’intraprendere dei lavori atti alla valorizzazione e alla conservazione degli edifici abitativi.