Mutuo sulla prima casa: i tassi sono ancora favorevoli?

Stando a un articolo de “Il Giornale” datato il 3 marzo del 2021, la pandemia del Covid-19 e la crisi economica che ne è conseguita hanno apportato delle pesanti modifiche riguardanti i tassi sul mutuo per l’acquisto della prima casa. Per via del crollo dei tassi che adesso sono al minimo storico, scegliere tra tassi fissi e tassi variabili sembra essere diventato più semplice. Ergo, accendere un mutuo prima casa sembra essere tutt’altro che scoraggiato, e si prediligono i finanziamenti invece dei contanti, in questo come in altri ambiti (si veda la cosiddetta Lotteria degli Scontrini che è stata istituita proprio per incentivare l’uso delle carte di credito a scapito dei contanti). Ma adesso esamineremo la faccenda più in dettaglio.

Il mercato immobiliare nel corso degli ultimi anni

Nel corso della decade a cavallo tra il 2010 e il 2020, il mercato immobiliare, e in special modo quello dei mutui, è stato molto particolare sia in Europa che in Italia. Restando in ambito nazionale, le decisioni prese dalla Banca Centrale Europea hanno fatto sì che le agevolazioni per l’acquisto della prima casa fossero particolarmente favorevoli ai mutuatari. A seguito della crisi del 2008, i prezzi degli immobili sono scesi e a tutt’oggi, nel 2021, il trend non sembra conoscere una battuta d’arresto, ma questo significa che i mutuatari, nel 2010, potevano acquistare un immobile con uno sconto tra il 40% e il 50% rispetto al prezzo proposto inizialmente (fonte: Banco BPM).

Un’altra crisi economica, quella tra il 2011 e il 2012, ha come cambiato le carte in tavola, perché i requisiti per accedere a dei tassi sul mutuo favorevoli sono stati più stringenti, dato che le banche avevano timore che ci sarebbero stati molti casi di indebitamento a lungo termine. Di conseguenza, il capitale che è stato erogato tra il 2012 e il 2014 era dimezzato. Tuttavia, tra il 2015 e il 2019, i mutui sono cresciuti fino a che non sono ritornati a essere pari a quelli emanati tra il 2010 e il 2011. L’andamento del mercato dei mutui ha dunque sì conosciuto delle flessioni, ma tale crisi è stata relativamente blanda (fonte: Banco BPM).

Qual è stata la situazione nel 2020?

Nonostante la crisi nell’economia italiana che ha colpito molti settori, la situazione del mercato immobiliare è rimasta relativamente rosea, anzi, in alcuni casi i prezzi delle case sono addirittura aumentati. Per quanto riguardano i tassi sul mutuo, le banche hanno concesso dei mutui che coprono il 100% del valore dell’immobile che si acquistava come prima casa, e in questo caso la percentuale del valore del suddetto immobile viene definita come “loan to value” (espressione inglese che designa il rapporto tra il credito e il valore): ciò significa che più l’immobile ha valore, più il rischio calcolato sulla concessione del mutuo è alto, più i costi che la banca richiede al cliente sono alti (fonti: ilPost, Facile.it e Money.it).

Fino all’8 marzo, il trend di compravendita ha conosciuto un aumento. Durante il primo lockdown, gran parte degli acquisti conclusi riguardavano i contratti firmati pre-pandemia. Nell’estate del 2020, le migliori soluzioni per un impiegato 35enne residente a Milano e dal reddito di 2.600 euro mensili, per esempio, le hanno offerte, riguardo ai tassi fissi, Banca Carige con il suo Mutuo Migliorcasa fisso e le sue rate mensili di 310,29 euro cadauna e Banca Monte dei Paschi di Siena con il suo Mutuo Mps Mio e le sue rate mensili da 309,84 euro cadauna. Le soluzioni più convenienti per i tassi variabili sono state offerte da UniCredit con rate mensili di 298,97 euro cadauna e Credem con rate mensili di 294,61 euro cadauna (fonte: MutuiOnline.it).

Com’è la situazione nel primo trimestre del 2021?

Malgrado la crisi immobiliare ancora in corso, che però promette di arrestarsi una volta che il piano vaccinale arriverà a coprire gran parte della popolazione, il mutuo prima casa a tasso fisso è rimasta l’opzione più sicura, perché il tasso è fissato durante la stipula del contratto, mentre il tasso variabile fa sì che il cliente risparmi nell’immediato, ma rischi nel lungo periodo per via delle fluttuazioni dei tassi. Per quanto riguardano le agevolazioni fiscali, i clienti godranno di una detrazione del 19% sugli interessi maturati sul debito e sugli oneri connessi durante la stipula del mutuo con la banca, nonché sulle commissioni pagate agli istituti di credito che fanno da intermediari. Inoltre, i clienti pagheranno un’imposta sostitutiva sull’importo pari solamente allo 0,25% (fonte: IlSole24Ore)

Tra le opzioni riguardo ai tassi sul mutuo ci sono anche il tasso misto e quello con Cap: il primo è un tasso il cui cambio può essere soggetto a modifiche (può passare da fisso a variabile, e viceversa) durante la durata del contratto; il secondo è un tasso variabile che consente di stabilire anzitempo un tetto massimo che non bisogna sforare. Naturalmente, ci sono dei requisiti da rispettare: l’immobile prescelto come prima casa non può essere di lusso, e l’acquirente, che non deve avere la proprietà di altre abitazioni, ha l’obbligo di stabilire la propria residenza nel comune in cui si trova l’immobile entro 18 giorni dall’acquisto dello stesso (fonti: Mutui e MutuiOnline.it).

Quali sono i migliori tassi sul mutuo di oggi?

Chi vuole acquistare un immobile come prima casa, come il succitato impiegato 35enne residente a Milano e dal reddito di 2.600 euro mensili, può contare su un finanziamento bancario dell’80% del valore dello stesso, se non addirittura il 100% in caso di garanzie e interessi maggiori. Stando a IlSole24Ore di marzo, le banche con i migliori mutui sono: UniCredit, sia con il suo mutuo a tasso finito e le sue rate mensili di 310,29 euro che con il suo mutuo a tasso variabile e le sue rate mensili di 290,59 euro; Credem, con il suo mutuo a tasso variabile e le sue rate mensili di 286,30 euro; BNL – Gruppo BNP Paribas, con il suo mutuo spensierato e le sue rate mensili di 312,54 euro.

Tassi sul mutuo per la prima casa: in conclusione

Per rispondere alla domanda iniziale riguardo alla convenienza dei tassi sul mutuo per l’acquisto della prima casa perfino durante questo periodo di crisi economica: sì, questi sono ancora convenienti. Quelli a tasso fisso risultano essere tra i più favoriti e consigliati, molto probabilmente perché le attuali fluttuazioni dei tassi rendono la scelta di quelli a tasso variabile molto meno sicura rispetto a qualche tempo fa. Inoltre, i tassi di interesse risultano essere tra i minimi storici e le agevolazioni aumentate di numero proprio a causa della crisi del mattone. Acquistare la prima casa, oggi, può essere considerato un investimento sicuro che sicuramente frutterà non appena i tempi saranno migliori (fonte: MutuiOnline.it).