Hotel: più investimenti in Italia nel 2019
Aumenta la tendenza ad investire negli hotel quest’anno.
Il 2019 sarà l’anno degli investimenti in hotel. Il settore si conferma il preferito dagli investitori che scelgono l’Italia per realizzare le proprie operazioni immobiliari. Del resto, si fanno sentire gli effetti dell’imponente operazione, ormai vicina alla firma definitiva, dell’acquisto da parte del colosso francese Lvmh della catena inglese Belmond, che in Italia possiede il 50% del proprio valore, con hotel di lusso quali il Cipriani di Venezia, Villa San Michele a Fiesole e il Caruso di Ravello.
Per quanto riguarda gli investimenti in hotel nel 2019 è interessante notare:
- come si è rimodellata l’offerta alberghiera dal 2009 ad oggi;
- quanto valgono le strutture alberghiere;
- quali saranno le previsioni sulle nuove aperture;
- dove investire in hotel;
- quali nuovi asset, oltre agli hotel, mostrano margini di crescita positivi.
Strutture turistiche di fascia elevata
L’offerta alberghiera si è rimodellata negli anni della crisi, e si è registrato un calo nel numero di strutture ricettive tra il 2009 e il 2016, pari al -2,4%. Il calo più consistente ha riguardato quelle di categoria inferiore (alberghi a una o due stelle), mentre si è avuta una crescita degli hotel di alta gamma (quattro e cinque stelle). Nel caso dei cinque stelle si è avuto addirittura un incremento del 34,5%. Questo andamento si inserisce in una trasformazione qualitativa che punta a rispondere a una domanda sempre più selettiva.
Quanto valgono le strutture alberghiere
Per rispondere alle mutate esigenze del mercato, le strutture alberghiere stanno modificando la loro offerta di servizi, che ora sono sempre più adeguati sulle richieste dei clienti, e posizionandosi su una fascia medio/medio-alta. È interessante notare come i valori a camera per il mercato degli alberghi nelle grandi città d’arte sia piuttosto elevato: a Firenze pari a 240.000€ contro i 205.000€ di Milano e i 140.000€ di Roma per arrivare infine ai 108.000 di Venezia. Relativamente alle località turistiche, invece, si va dal Lago di Como, con una media di 169.000 a camera, ai 69.000 della Riviera Romagnola.
Apertura di nuove strutture alberghiere
Secondo un rapporto commissionato da Confindustria Alberghi, entro i prossimi 4 anni apriranno in Italia circa 120 nuove strutture, perlopiù di fascia medio-alta, realizzate da gruppi internazionali specializzati; mentre negli ultimi 7-8 anni sono cresciute principalmente le catene italiane. Nonostante le recenti indicazioni di un nuovo rallentamento della crescita economica, il settore alberghiero si dimostra capace di attirare capitali stranieri e continua a registrare numeri positivi.
Dove investire in hotel
Nello specifico, si prevede un aumento dell’offerta di camere, di 16mila nuove unità, 2.600 delle quali nella sola capitale. Positiva la crescita anche a Milano (1.936 camere), che cresce più delle città d’arte, come Venezia (1.824) e Firenze (953). A livello regionale, il numero di camere crescerà nel Lazio con un totale di 3.224 camere in più, nel Veneto con 2.401 camere, Lombardia (2.361), Toscana (1.301) ed Emilia-Romagna (1.177).
Di contro, le piccole strutture indipendenti vengono sempre più assorbite dalle grandi catene: sono già 1.600 le strutture che fanno parte di un grande gruppo, con una crescita del 6,5% in un anno, per un’offerta totale di 172mila camere, pari ad oltre il 15% del totale.
Settore alberghiero e nuovi asset
I volumi di investimento nel 2018 hanno superato gli 8 miliardi di euro, in diminuzione rispetto agli 11 miliardi del 2017 ma comunque significativi. All’interno di questo andamento positivo, alcuni segmenti, come quelli dell’ospitalità e del residenziale alternativo, ovvero le strutture abitative per anziani e studenti, mostrano margini di crescita piuttosto ampi e fanno sperare in un 2019 molto positivo.
Milano rimane la piazza principale per gli investitori, anche se non vengono trascurate altre città. La scelta di location emergenti e format creativi caratterizzeranno i prossimi mesi.
Uffici e coworking
Accanto allo student e senior housing emergeranno nuovi modelli di sviluppo edilizio, tra cui gli headquarter concepiti in ottica smart working. Si diffondono i coworking, che permettono di affittare, in modo redditizio, uno spazio lavorativo per lunghi periodi di tempo.