Prestito e mutuo: quanti se ne possono chiedere?

Hai un prestito che paghi regolarmente ogni mese addebitando le rate sul conto corrente. Adesso avresti bisogno di un mutuo, ad esempio per la ristrutturazione della casa. Potrebbe servirti un terzo finanziamento per acquistare un’auto o eventuali arredi. Prima di recarti in banca , dove probabilmente o quasi certamente il direttore opporrà delle resistenze per via di più rate nello stesso arco temporale, ti stai chiedendo se per legge è possibile avere più finanziamenti insieme. Ecco alcune informazioni che possono tornare utili:

  • Chi decide se è possibile erogare un prestito?
  • Come vengono forniti i prestiti?
  • Si possono avere più prestiti o mutui contemporaneamente?
  • E’ possibile ottenere sullo stipendio più cessioni del quinto?

Chi decide se è possibile erogare un prestito?

Benché sia vero che è la banca a deliberare se fornire o no un finanziamento al cliente, i direttori non hanno più quella capacità decisionale di un tempo. I calcoli dei computer hanno praticamente sostituito il fiuto del banchiere utilizzando algoritmi in grado di stabilire se un soggetto è in grado di sostenere il pagamento del finanziamento. L’erogazione del mutuo o del prestito viene in sintesi regolata da una serie di disposizioni interne, nate per garantire che il sistema creditizio risulti stabile. In sintesi, gli istituti di credito creano delle schede, definite rating, nelle quali viene sintetizzata l’affidabilità del cliente.

Per rendere le informazioni più collettive sono stati creati dei sistemi di informazione creditizia, detti Sic, come ad esempio Experian o Crif. Tali società sono dedite al controllo del numero di debiti in capo al singolo soggetto, definendone la puntualità nei pagamenti e il saldo ancora da versare. Si delinea così una specie di documento d’identità della persona finanziata, in modo da poterne valutare la sostenibilità in funzione al proprio reddito e anche eventuali ulteriori prestiti. Qualsiasi banca, quindi, può venire a conoscenza in tempo reale del numero di mutui e prestiti che un soggetto ha in corso, della puntualità con la quale vengono pagate le rate e del numero di rate ancora da versare per il saldo totale. I Sic contengono quindi un elenco di tutti i pagatori, dai quali si possono distinguere i cattivi e i buoni, premiando questi ultimi con l’eventuale erogazione di un secondo o terzo finanziamento.

Come vengono forniti i prestiti?

L’elemento che induce una banca a concedere o no un finanziamento è dato dalla valutazione del rischio. Questo viene calcolato in base al reddito dal cliente e non al patrimonio totale del soggetto. Non contano infatti in questa valutazione gli immobili, i titoli obbligazionari o azionari o altri beni di elevato valore. L’unico dato che interessa è la liquidità, ovvero il reddito percepito. La ratzio è abbastanza logica se si considera che l’unico strumento per pagare le rate di un finanziamento è dato dai liquidi. Detto in modo spiccio, la banca vuole conoscere quanto il cliente guadagna, proprio per questo il primo documento che chiederà è l’ultima dichiarazione dei redditi.

Valutata la sostenibilità del pagamento in base al reddito, al numero di familiari a carico e all’età ( più un soggetto è in là con gli anni maggiore è il rischio di morire quindi maggiore il rischio di perdere il credito) la banca chiederà delle garanzie, che in genere possono essere di due tipi:

  • di tipo reale: ossia derivanti da un bene, come ad esempio l’ipoteca su un immobile. in genere in questo caso non supera mai il 80% del valore dell’immobile messa garanzia. Per superare tale valore è necessario accendere un’ ipoteca su un secondo immobile;
  • di tipo personale: come ad esempio la fideiussione. Un amico o un parente si accollano il debito in caso di insolvenza del titolare.

Si possono avere più prestiti o mutui contemporaneamente?

A livello legale, in linea di principio, non vi è alcun divieto alla possibilità di ottenere più di un mutuo nello stesso momento. Non esiste infatti alcuna norma di legge che prevede un limite al numero di finanziamenti che lo stesso soggetto può accendere.

D’altro canto la banca non è obbligata ad erogare il finanziamento richiesto, quindi, nella realtà dei fatti, possiamo dire che un limite può essere emesso dall’istituto creditizio. Per far sì che un soggetto possa ottenere più finanziamenti nello stesso arco temporale devono essere rispettate le condizioni seguenti:

  • il cliente deve sempre essere stato puntuale nel pagamento delle rate del primo finanziamento. Non deve avere in capo segnalazioni presso la Centrale Rischi Interbancaria. In breve, non deve essere considerato un cattivo pagatore;
  • il reddito del cliente deve essere abbastanza elevato in moto da sostenere una seconda rata. In genere le finanziarie e le banche sono concordi nel non concedere prestiti se il rapporto tra rata e reddito supera un 1/3 dello stipendio mensile. In questo modo si lascia al soggetto la liquidità necessaria per affrontare le spese quotidiane;
  • il finanziamento deve essere garantito tramite ipoteca o fideiussione. Ovviamente, non sarà possibile accendere un’ ipoteca sul medesimo immobile posto a garanzia del primo mutuo già in corso.

E’ possibile ottenere sullo stipendio più cessioni del quinto?

In moltissimi casi il finanziamento viene rimborsato tramite la cessione del quinto sullo stipendio. In questo caso la busta paga viene erogata al netto della rata che è stata direttamente versata alla banca o alla finanziaria.

Per legge non è consentito avere più di una cessione del quinto sullo stipendio. Per utilizzare questo strumento è necessario che il primo debito sia completamente estinto. A puntualizzare l’argomento è proprio il Testo Unico sulla cessione degli stipendi, salari e pensioni che stabilisce chiaramente come il lavoratore non possa avere nello stesso momento più cessioni del quinto. il soggetto titolare potrà quindi accendere una seconda cessione del quinto sul proprio stipendio. La cessione del quinto dello stipendio a quindi un grosso limite quantitativo: non deve mai superare un quinto della busta paga.

Immagine: pmi.it