A spasso nella storia, creatività e marketing per comunicare un brand

A spasso nella storia con Quimmo

Come comunicare un brand?

La strategia di comunicazione di un brand o, quella che viene definita digital strategy, comprende una moltitudine di azioni che va dalla pianificazione del goal della campagna sino al report che ne monitora il successo. Nel piano di comunicazione che ha coinvolto agenzie esterne, consulenti e l’ufficio interno di Abilio S.p.A. si è data vita a un’azione integrata che tenesse conto dei canali, degli obiettivi e del target da raggiungere. L’identità visuale e verbale del brand hanno guidato tutte le campagne ideate per il lancio del progetto in ottica di brand awareness che rientrassero nella brand personality pensata per Quimmo.

Da dove partire per la definizione di un’idea creativa?

In comunicazione è importante avere una chiara idea di quali sono i valori del proprio brand e come si sceglie di comunicarli. La brand identity aiuta a veicolare la vision e messaggi anche ad un livello inconscio, come quello del colore, del font che trasmette una determinata sensazione in chi la recepisce. Per fare questo è importante conoscere il nostro interlocutore, infatti, prima di qualsiasi idea creativa, prima di qualsiasi brainstormig è utile fare uno studio delle buyer personas, ovvero gli archetipi dei nostri clienti ideali. Il tone of voice di Quimmo si presta ad essere divertente, vicino alle persone e a loro linguaggio per questo approdare su un canale com Instagram è stata un’esigenza di espressione del brand. Questo ha significato raggiungere fette di pubblico più giovani abituate a recepire contenuti video o animati a discapito di quelli fotografici o testuali. Il canale dei social media ci permette di arrivare ad un pubblico che normalmente ci è più distante, ma approdando su Instagram, Facebook (e in futuro su TikTok) riusciamo ad avvicinare seguendo un flusso di comunicazione che riflette lo spirito del tempo. Velocità e immediatezza del formato, (reel) con freschezza e vivacità dell’animazione.

Un viaggio nel tempo

I viaggi nello spazio e nel tempo, si sa, sono sempre stati utilizzati nel mondo pubblicitario come modello di narrazione grazie alla loro caratteristica di fascino e nostalgia. In particolare, non solo nel rivivere epoche vissute o mai vissute, ma anche nel riconoscere un personaggio storico e, seppur in maniera riduttiva, coglierne caratteristiche e qualità. Proprio a partire da questo concetto è nata la rubrica A spasso nella storia. Immaginare una carrellata di personaggi storici che aiutano a spiegare valori del brand e i servizi di Quimmo, a familiarizzare con le tipologie di immobili, con le modalità di contatto e di compravendita. L’idea di attualizzare personaggi del passato e farli interagire con il brand personificato sottolinea l’importanza di intendere Quimmo, come un angelo custode, pronto ad aiutare, pronto a trovare soluzioni a chi ne ha bisogno. Infine l’elemento di riconoscibilità e di comprensione in chi guarda fa crescere empatia e connessione.

Incontriamo l’autrice: Arianna Sacripanti

Com’è stato lavorare al progetto?

Dal punto di vista creativo, la rubrica “A spasso nella storia”, è stato uno di quei progetti su cui mi sono buttata a capofitto e che ha preso forma quasi in autonomia. L’idea di rappresentare vari personaggi storici è stata molto stimolante in quanto mi ha dato l’opportunità di giocare con espedienti grafici sempre nuovi caratterizzati dalle singole epoche. Inoltre con Quimmo volevamo ottenere un design colorato e giovanile, con una punta di ironia..il mix che più preferisco quando lavoro ad un progetto nuovo!
A cosa ti sei ispirata per la ricerca del tuo tratto e dei personaggi?
Le illustrazioni sono state create intorno al concept progettuale del flat design, ovvero l’utilizzo per quanto più possibile di tinte piatte accompagnate da forme semplici. Tutto, dai personaggi ai landscape, è stato creato partendo dalle forme geometriche di base per arrivare ad una grafica complessa a cui vengono aggiunte ombre e movimento.

Qual è la tua formazione?
I miei studi si sono sviluppati inizialmente in ambito artistico, partendo dall’Illustrazione fino alla laurea in Design Grafico conseguita presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Successivamente si è aggiunta la passione per l’animazione che mi ha portato a sperimentare con il Motion Graphic producendo anche brevi cortometraggi in 2D.

In che periodo storico ti sarebbe piaciuto vivere?

Dico sempre che sarei stata perfetta per il primo Ottocento! Potendo scegliere sarei diventata amica di Jane Austen che con ironia e semplicità affrontava le problematiche delle donne del tempo. Oggi il mondo femminile affronta difficoltà diverse, ma ho sempre avuto forte stima per le donne che, in un passato anche più rigido, hanno fatto sentire la propria voce.

Consigliaci qualcosa di bello, film, libri…
Visto che abbiamo parlato di animazione, storia e donne, vi consiglio “What is beauty” un corto animato di Anna Ginsburg che ripercorre il concetto di bellezza femminile lungo il corso dei tempi. Lo considero uno degli cortometraggi più ben fatti di animazione impegnata.


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