Bonus prima casa: chi ne può beneficiare e come funziona?
Acquistare una casa per sé o per la propria famiglia è un traguardo ma, allo stesso tempo, richiede sacrificio e impegno. Nel 2020 chi ha intenzione di acquistare la prima abitazione può godere di una serie di agevolazioni fiscali molto vantaggiose a costo, però, di rispettare certi requisiti stabiliti dalla legge. Gli stessi benefici possono essere estesi anche a chi si accinge ad acquistare una seconda abitazione, a condizione che la prima non sia adatta al nucleo familiare o sia inagibile.
Chi ha diritto al bonus prima casa?
Chi può accedere al bonus? Può farne richiesta:
- chi non possiede un’abitazione, deve acquistare la prima casa e non ha mai usufruito di questo tipo di concessioni. Se si possiede un immobile per il quale è stato richiesto qualche beneficio fiscale, il proprietario ha un anno di tempo per poterlo vendere;
- chi risiede nel comune in cui si presenta la richiesta di agevolazioni e lavora nello stesso comune. In caso di trasferimento si hanno a disposizione 18 mesi di tempo a partire dalla data del rogito per stabilire la propria residenza ma bisognerà dichiararlo al momento dell’acquisto;
- chi, al momento della richiesta di benefici, non risulta essere titolare di abitazione e non esercita il diritto d’uso o usufrutto di un altro immobile nello stesso Comune a cui si chiederà il beneficio;
- chi non intende comprare una casa di lusso. Come si può facilmente capire, questa misura sociale è strettamente connessa con le caratteristiche catastali dell’immobile: bisogna rientrare nella categorie catastali comprese tra A/2 e A/7. Vengono quindi escluse da questi benefici abitazioni in ville, abitazioni di tipo signorile, castelli, palazzi di rilevanza storica o artistica;
- le famiglie che includono un disabile non godono di particolari prerogative ma devono attenersi al regolamento previsto per tutti gli altri cittadini.
Le eccezioni alla richiesta dei bonus
Questo è il panorama dei contributi, tuttavia esistono delle eccezioni:
- non è necessario richiedere il cambio di residenza se la casa da acquistare si trova nello stesso comune in cui si svolge la propria attività lavorativa o un’attività non remunerata come studio, sport, volontariato;
- i cittadini italiani che lavorano all’estero possono applicare questi benefici fiscali all’acquisto di una casa in Italia purché sia nello stesso comune dell’azienda per cui si lavora. In questo cosa si potrà evitare il cambio di residenza ma si dovrà documentare la propria condizione di emigrato attraverso il certificato di iscrizione all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE) oppure produrre un’autocertificazione;
- i dipendenti delle Forze Armate e della Polizia non sono vincolati al cambio di residenza.
Il primo requisito per accedere al bonus 2020 è non possedere altre case di proprietà e impone di dichiarare nell’atto del nuovo acquisto la vendita, la cessione o la donazione dell’immobile intestato entro 12 mesi. Se non vengono rispettati questi termini, si incorre nella perdita del bonus fiscale, al pagamento delle imposte maggiorate dagli interessi e in una sanzione pecuniaria (che potrà essere risanata mediante il ravvedimento operoso). Tuttavia è possibile conservare il possesso di un secondo immobile alle seguenti condizione:
- inidoneità soggettiva: quando la casa già posseduta non è più adatta alle esigenze della nuova famiglia perché, per esempio, sono nati dei figli o sono mutate le esigenze e si rivela troppo piccola per lo stato attuale;
- inidoneità oggettiva: quando l’immobile posseduto è sottoposto a qualche vincolo giuridico, per esempio, quando è in corso un contratto di affitto che non permette al proprietario di usufruire della casa;
- abitazione inagibile: se si risulta proprietari di una casa danneggiata da un terremoto o da qualsiasi altra catastrofe naturale.
Quando si perde il diritto al bonus?
In particolari situazioni il bonus prima casa può essere revocato. Ecco quali sono i casi in cui l’Agenzia delle Entrate attua questo provvedimento:
- in caso di dichiarazioni false;
- quando il trasferimento della residenza non avviene entro i 18 mesi dichiarati nel contratto di compravendita. Questo termine deve essere rispettato anche se si acquista una casa in costruzione;
- in caso di vendita dell’immobile a cui è stato applicato il bonus prima dei 5 anni;
- quando si compra un immobile abitato e l’inquilino, nonostante la procedura di sfratto, continua ad occuparlo.
Le sanzioni previste riguardano l’applicazione dell’Iva.
Quali sono le agevolazioni previste dal bonus prima casa?
Il bonus prima casa si applica all’acquisto della casa principale che è quella in cui risiede il nucleo familiare e in cui dovrà stabilire la residenza. Esso si esplica attraverso diverse misure, vediamo quali sono e quali vantaggi se ne possono trarre:
- riduzione dell’Iva: la riduzione dell’imposta viene applicata sul valore aggiunto che passa dal 10% al 4% nel caso in cui si acquista una casa direttamente dal costruttore a cui si aggiunge un contributo di 200 euro per l’imposta ipotecaria e catastale;
- quando si riceve in donazione la prima casa si può applicare l’imposta ipotecaria e catastale di 200 euro;
- imposta di registro per acquisto da privati al 2%. La somma da pagare viene calcolata in base al valore catastale della casa stabilito in base al principio prezzo/valore;
- credito di imposta: quella prevista per l’acquisto della prima casa si può sottrarre al momento della compra-vendita dell’immobile da vendere entro 12 mesi;
- mutuo agevolato: oltre alle iniziative previste per le coppie giovani è possibile detrarre dall’Irpef gli interessi passivi del mutuo;
- contributo regionale a fondo perduto: alcune regioni hanno previsto un fondo per incrementare l’acquisto dell’abitazione principale da parte di giovani coppie, famiglie monoparentali e single. La distribuzione di questo fondo avviene mediante bando regionale.
Inoltre, è possibile richiedere un’esenzione IMU/TASI per l’abitazione principale a condizione che non si tratti di una casa di lusso ed è valido anche per le sue pertinenze.