Quirinale: il trasloco da casa Mattarella a Palermo e ritorno

Inizialmente lui si era chiaramente opposto a un secondo mandato. Aveva espresso la sua volontà in maniera forte e chiara. Era davvero tanta la voglia, di tornare a una vita normale. A una vita alleggerita dal peso della politica. Poi, come ben sappiamo, la storia ha voluto diversamente. Infatti, alla scadenza di quello che sarebbe stato il suo primo mandato, colui che era il Presidente uscente ha lasciato la capitale per visitare la sua città natale, Palermo, concedendosi un’unica uscita pubblica per andare a Messa.

Il sogno palermitano è durato poco

Il sogno palermitano del Presidente uscente è stato breve. Sei giorni, in pratica solamente quelli trascorsi prima della sua nuova elezione. In meno di una settimana la politica italiana si è espressa su una girandola di nomi. I nostri politici cercano un sostituto credibile che fosse in grado di radunare intorno alla sua candidatura una maggioranza. Così, in un primo momento, sono passate le nomine dei vari Draghi, Casini, Cassese, Belloni, Nordio, Moratti e Pera. A queste candidature sono poi seguite quelle che, in apparenza, dovevano essere più robuste. Ecco che così si è bruciato il quotatissimo nome della Casellati, quello di Berlusconi, di Amato, di Maddalena e di Andrea Riccardi.

In questo modo si è così arrivati a proporre in maniera decisa la nomina del Presidente della Repubblica uscente, in segno di continuità. Questa nomina è stata poi pienamente appoggiata dall’endorsement di Mario Draghi che ne ha voluto sottolineare l’importanza per la stabilità e il bene del nostro Paese. Così all’ottava votazione presidenziale, con 759 voti è nato il Mattarella bis.

L’ironia del web sul trasloco Roma- Palermo andata e ritorno

Tutto si è svolto con grande serietà a livello istituzionale ma non sono mancati attimi di leggerezza e d’ironia. Sono così comparsi sui social diversi meme in merito, come quello che, facendo riferimento all’ennesimo trasloco del Presidente tra Palermo e Roma, andata e ritorno, proponeva un locale in subaffitto per sette anni, a Roma, nella zona dei Parioli, per una persona altamente referenziata. No bed & breakfast. L’appartamento doveva però essere spazioso perché avrebbe dovuto ospitare il contenuto di un camion in viaggio da Palermo, a cui si è aggiunto anche un furgone romano, che si era occupato di riprendere tutti gli scatoloni trasportati dalla residenza del Quirinale, alla casa di Roma, in un loop continuo di pacchi che continuano a viaggiare, nella realtà, come nei simpatici meme proposti sul web.

In realtà, il sogno di un ritorno alla vita da cittadino qualunque per il Presidente è durato poco, visto il suo quasi immediato ritorno al Quirinale. Ritorno accompagnato da tutta una serie di traslochi. Bisogna però dire che sono stati molti i politici che avevano subito chiesto la sua riconferma, ma è anche vero che, proprio per via delle grandi difficoltà, riscontrate dalla nostra politica, nel mettersi d’accordo su un altro nome, che hanno richiamato il Presidente al suo dovere.

La credibilità del viaggio Palermo – Roma secondo i politici

Il trasloco di Mattarella per la rielezione

A detta di Calogero Mannino, politico esperto che ha annoverato una lunga militanza tra le fila del defunto partito della Democrazia Cristiana e che, in passato, ha rivestito più volte la carica di ministro della Repubblica, il Presidente è stato davvero colto di sorpresa. Il buon Sergio era infatti ormai convinto di dover abbandonare, però da altro profilo politico qual è, avrà sicuramente messo in conto le difficoltà legate alla sua successione. Per questo motivo avrà fatto le sue valutazioni sui voti dei due schieramenti, comprendendo che nessuno dei due poteva godere di una maggioranza assoluta e che solamente il suo nome avrebbe messo tutti d’accordo. Certo, la storia degli scatoloni, del ritorno a Palermo, sono perfettamente credibili anche se la curiosità intorno al trasloco palermitano e sul futuro della casa romana è stata molta, accompagnata da servizi televisivi e giornalistici locali e nazionali.

Infatti, a Palermo, per la precisione nella centralissima via Liberà, al sesto piano di un palazzo residenziale, una ditta di traslochi era impegnata a portare via i mobili del Presidente, arredi che avrebbero dovuto arredare una nuova casa nella Capitale. Così aveva già avuto inizio il trasloco del Presidente in uscita dal Quirinale, dalla sua abitazione palermitana verso la nuova abitazione presa in affitto a Roma.

Per alcune ore, una ditta di traslochi locali si è preoccupati di portare fuori da questo appartamento siciliano tutti i mobili che avrebbero dovuto raggiungere il Capo dello Stato uscente in un nuovo appartamento che era stato preso in affitto per l’occasione a Roma, nel quartiere dei Parioli.

Così, alcuni curiosi palermitani, nonostante la pioggia incessante, si sono fermati a osservare le operazioni, assistendo alla sfilata di suppellettili, divani, materassi appartenenti al loro famoso, illustre e amato concittadino Sergio, che da lì ha avuto modo di seguire i primi scrutini riguardanti l’elezione del suo possibile successore.

Il messaggio del sindaco di Palermo

Lo stesso sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, aveva voluto quindi rilasciare delle dichiarazioni pubbliche in merito. In questa dichiarazione pubblica aveva così espresso tutta la sua grande gratitudine e la sua smisurata ammirazione nei confronti del presidente della Repubblica, che si trovava in città durante quegli importantissimi giorni. Gratitudine e ammirazione espressa dal primo cittadino palermitano Orlando a nome della sua città e, più in generale, di tutti i Comuni siciliani.

Leoluca Orlando ha poi voluto ricordare che il Presidente ha dedicato all’Italia il suo straordinario impegno, insieme alla tensione etica e alla sensibilità politica, restando rigorosamente coerente alla Carta Costituzionale.

Nella vita e nella storia del nostro Paese e dei nostri concittadini, sempre secondo lo stesso Orlando, il Presidente è sempre stato ed è tutto un ottimo esempio di buona politica, rappresentando anche un modello di testimonianza di valori, d’imparzialità, di fede di laicità.

Chi è il Presidente della Repubblica

L’attuale Presidente della Repubblica, in carica dal 3 febbraio del 2015, è il dodicesimo Presidente. Nasce a Palermo il 23 luglio 1941. Precedentemente ha rivestito diversi incarichi ministeriali. Dal 1987 al 1989 è stato Ministro per i Rapporti con il Parlamento. In seguito, fino al 1990, è stato Ministro della Pubblica Istruzione. Vicepresidente del Consiglio, nel 1999, è stato anche Ministro della Difesa, nel biennio 1999-2001. Fu eletto al Quirinale nel 2015, ottenendo poco meno dei due terzi di quella era l’assemblea elettiva in corso, cioè 665 voti. Divenne così il primo Presidente della Repubblica siciliano. Il 29 gennaio 2022 è stato rieletto, diventando il secondo presidente a essere riconfermato. Il primo fu Giorgio Napolitano. Inoltre è stato il secondo Presidente più votato, il primo fu il tuttora amatissimo Sandro Pertini.