Consumi di casa: come mai in Italia paghiamo così tanto?
È Eurostat a confermare che le bollette italiane sono le più salate d’Europa. Ecco il perché
Il costo della vita aumenta, la disoccupazione diminuisce ed i salari restano invariati. Il mix di questi elementi colpisce in misura sempre più incisiva gli italiani, soprattutto il ceto medio, riducendo progressivamente il potere di acquisto delle famiglie e mandando così in crash l’economia. Senza alcun dubbio, le spese delle bollette incidono pesantemente sui bilanci domestici: le forniture di gas, acqua, energia elettrica e servizi telefonici sono quasi proibitivi per una larga parte dei cittadini italiani.
Nonostante i prezzi siano già alti rispetto a molti paesi dell’ eurozona, i rincari sono frequenti e, come emerso dall’ultimo rapporto stilato dall’ Eurostat, circa il 40% di ciò che si paga in bolletta è costituito da imposizioni fiscali, ossia tasse e accise. Non sembrano dunque i gestori delle utenze i principali responsabili degli alti costi dei servizi, che oggi sono considerati imprescindibili per condurre una vita dignitosa.
Per fare chiarezza sull’argomento analizziamo:
- Il report annuale di Arera, l’ autorità di settore
- Il costo delle materie prime e la dipendenza dall’estero per il gas
- Accise e IVA : principali responsabili?
- Come difendersi dai rincari delle utenze domestiche
Il report annuale di Arera, l’ autorità di settore
Nonostante le tariffe delle utenze domestiche italiane risultano tra le più care di tutta Europa, mercato si prospetta vivace grazie anche al passaggio al libero mercato di luce e gas di più del 50% dei cittadini. La presenza sul mercato di un numero maggiore di operatori stimola infatti il principio di concorrenza creando un tariffario maggiormente conveniente per gli utenti finali.
Arera, l’autorità del settore energetico, ha fotografato la situazione in merito ai servizi pubblici relativi all’anno 2019, quindi precedente alla pandemia di Coronavirus, mostrando dei trend che difficilmente si bloccheranno in futuro.
Per quanto riguarda la luce, nell’anno preso in considerazione, quindi il 2019, si è visto un rincaro in tutta Europa ma nel nostro Paese la situazione è stata resa più aspra dalla tassazione. In Italia i consumi di casa prevedono per tutti lo stesso regime fiscale, quindi la stessa tassazione. In Europa si usa invece tassare maggiormente i consumatori meno accorti che pagano infatti un 20% in più di imposte rispetto agli altri.
Per cercare di arginare il costo salato delle bollette elettriche molte famiglie sono passate al libero mercato, oggi si sfiora circa il 50%, passaggio optato pure da quelle che consumano di meno.
Secondo Arera gli italiani pagano più degli altri anche per utilizzare il gas. L’aumento delle spese di queste bollette e però dovuto alla dipendenza dall’estero. È stato calcolato che il 95,4% del gas che riscalda le nostre case e ci permette di accendere i fornelli della cucina venga dall’estero. Per quanto anche in questo settore ci sia una vasta apertura al libero mercato, scelto ormai da più del 56% degli italiani, la maggior parte dei clienti si concentra nelle mani di Eni, Enel ed Edison, facendo così diminuire il principio di concorrenza e la proposta di prezzi più convenienti per il consumatore.
Nel 2019 sono rimate più o meno stabili le tariffe dell’acqua, con un rincaro del 1,1%. Il dato non appare scontato poiché è in atto un miglioramento del servizio idrico integrato che ha preventivato un investimento di 12 miliardi di euro, 9 dei quali erogati dai consumatori pagando le bollette.
Il costo delle materie prime e la dipendenza dall’estero per il gas
Tra i fattori che rendono più salate le bollette c’è senza ombra di dubbio l’aumento del costo delle materie prime. Questo problema va imputato a meccanismi complessi di politiche economiche internazionali che hanno come maggior soggetti le multinazionali del petrolio. A questo fattore si aggiungono le procedure assai complicate, di importazione delle fonti dei carburanti e delle energia. Non producendo noi stessi le materie prime siamo costretti ad acquistarle all’estero, per alcuni segmenti come il gas quasi totalmente, sottostando ai prezzi imposti.
Accise e IVA : principali responsabili?
L’imposta sul valore aggiunto, ossia l’IVA, e le accise, cioè l’imposta sui consumi, sono considerate grandi responsabili del continuo aumento dei prezzi delle forniture domestiche soprattutto di luce e gas. L’Eurostat ha infatti considerato che sia le utenze private che quelle aziendali italiane risultano in larga parte, proprio per questa ragione, tra le più salate d’Europa. E’ opinione comune che i costi sostenuti dalle piccole e medie aziende per la fornitura di energia elettrica, tendenzialmente già vessate da burocrazia e tasse, contribuiscano a non aiutare la produttività del nostro Paese. poiché come sottolineato proprio da eurostat quasi il 40% costo delle bollette è costituito da accise e tasse, ci sono delle ipotesi di riforma in merito alla composizione del costo delle materie prime, per ora restano comunque solo ipotesi.
Come difendersi dai rincari delle utenze domestiche
Ci sono delle metodologie e delle buone abitudini che, seppur non abbassando il prezzo di luce e gas, permettono di risparmiare sulle spese delle bollette. La prima cosa da fare, sia nelle case che nelle aziende, è eliminare gli sprechi. Quando non sono utilizzati gli apparecchi elettronici vanno spenti, evitando di lasciarli in stand-by soprattutto se si tratta di PC e televisori. E’ necessario prediligere la luce naturale, utilizzando tendaggi semitrasparenti che permettono di fare filtrare i raggi solari regalando comunque un’ampia privacy. Quando si acquista un elettrodomestico la classe di efficienza energetica deve essere un elemento fondamentale poiché permette sensibilmente di limitare i consumi sia di acqua che di luce.
Durante la stagione invernale la casa va arieggiata il minimo indispensabile, evitando di tenere le finestre aperte troppo a lungo. In genere gli ambienti non vanno riscaldati a temperature di circa 20 o 21°.
Oltre che per il costo, l’acqua è un bene prezioso e non va fatta scorrere inutilmente. La doccia è da preferirsi al bagno così come la lavastoviglie al lavaggio manuale.