Andamento del mercato immobiliare italiano. Dove si spende di più, dove di meno
Mercato degli immobili in Italia. Le regioni più care e quelle più accessibili
Malgrado lo scossone portato dal Covid, fra emergenza sanitaria, lock-down e impoverimento generale, il mattone sembra godere ancora di buona salute nel nostro Paese. Questo ci dicono i dati recentemente divulgati dalla Agenzia delle Entrate e da Tecnocasa, alla luce dei quali gli Italiani continuebbero a mostrarsi comunque molto interessati al mercato delle compravendite immobiliari. A fronte di una immediata flessione della domanda di locazioni − evidentemente giustificata dalla riduzione dei trasferimenti infrasettimanali per ragioni di studio e di lavoro − si assiste, infatti, ad una decisa ripresa delle ricerche di immobili in vendita, sia a scopo abitativo che per finalità di investimento.
Cali registrati e previsti
In ogni caso, anche questo settore dell’economia ha subito un colpo non indifferente, vedendo scendere sensibilmente il volume delle transazioni concluse. Le previsioni degli esperti ci raccontano, per esempio, di un 2020 che sta per chiudersi con circa 100.000 compravendite immobiliari in meno rispetto all’anno precedente. E stante la attuale situazione di incertezza − dove c’è addirittura chi paventa l’istituzione di un nuovo lock-down alle soglie del Natale − la stima sembra più che realistica. Conseguenza inevitabile di questa contrazione del mercato è ovviamente una certa riduzione dei prezzi (intorno al 3% rispetto al 2019): un fenomeno che per il momento interessa soprattutto i piccoli centri e le aree di campagna. Mentre si mantengono piuttosto stabili le quotazioni di case e appartamenti ubicati nelle grandi città − Roma, Milano e Bologna in testa.
Prezzi medi di vendita nelle regioni italiane: primi e ultimi posti
È importante, in questo momento storico, avere una visione d’insieme sull’andamento del mercato immobiliare italiano, tanto per chi si accinge a vendere quanto per gli aspiranti compratori. Conoscendo la media dei costi per metro quadrato, sarà infatti più facile riuscire a concludere un buon affare (da qualunque parte della barricata ci si trovi) senza perdere tempo prezioso. Oppure − perché no? − si potrà decidere di trasferirsi in un’altra città o in un’altra regione. A parte, infatti, le consuete differenze di quotazioni fra zone centrali e periferiche, ed escludendo le metropoli citate sopra, le 20 regioni dello Stivale si comportano in modo alquanto eterogeneo fra loro. Come è facile intuire, gli immobili situati nelle province del Nord risultano di massima più dispendiosi di quelli che sorgono a Sud − così come il costo della vita continua a mantenersi più accessibile nel Mezzogiorno che a Settentrione. C’è poi il caso del Lazio che, ospitando la Capitale, gode di un mercato residenziale sempre piuttosto fiorente − e quindi relativamente caro − anche in tempi di crisi: i quattro capoluoghi di provincia, tutti abbastanza ben collegati con Roma, si atteggiano infatti come una sorta di centri-satelliti della Città Eterna.
Ma vediamo qualche numero del mercato immobiliare nel Belpaese. Alla fine di settembre 2020, con 2.700 €/m², il Trentino Alto-Adige si attesta come la regione italiana dove costa di più diventare proprietari di ville e appartamenti. Al secondo posto della classifica, troviamo la Valle d’Aosta (con oltre 2.600 euro per metro quadrato), seguita a breve distanza dalla Liguria con costi di circa 2.550 euro. Appena sotto il podio, compaiono gli immobili del Lazio e quelli situati in Toscana. L’ultimo posto è invece occupato dalla Calabria, dove acquistare un metro quadrato costa solo 928 euro. Tra i diversi fattori che concorrono alla determinazione dei prezzi di vendita degli immobili nelle varie regioni italiane, possiamo immaginare: la diversa offerta di opportunità lavorative, ma anche la maggiore o minore presenza di servizi, la vocazione turistica dell’area e non ultima − soprattutto se si considerano le prime posizioni della graduatoria − la qualità della vita globalmente intesa, ivi inclusa la salubrità dell’aria e del territorio.
Canoni di locazione
Anche il monitoraggio dei prezzi di affitto costituisce un utile elemento di valutazione per coloro che si apprestano a comprare casa. Se si desidera investire nel mattone come possibile fonte di rendita, sarà bene avere le idee chiare sulla locabilità e redditività degli immobili. A questo proposito, le statistiche ci dicono che gli affitti sono più cari in Lombardia (canone di € 14,50 al mese per metro quadrato). È innegabile che l’hinterland meneghino, da questo punto di vista, continui a esercitare la sua proverbiale forza attrattiva, calamitando studenti e lavoratori fuori-sede da svariate parti di Italia; questo primato, tuttavia, potrebbe essere messo in discussione nel prossimo futuro, nel caso in cui telelavoro e didattica a distanza dovessero diventare una prassi consolidata e non più un rimedio straordinario per far fronte all’emergenza… Fanalino di coda − anche in questo caso come per le compravendite − è invece la regione Calabria, dove il valore delle locazioni è di circa 5,30 euro mensili per metro quadro.
In conclusione
Questo breve ragguaglio sull’attuale andamento del mercato immobiliare in Italia dovrebbe aiutarti nella scelta di dove e cosa acquistare o vendere. Naturalmente, si tratta dei prezzi medi praticati in regime di libero mercato. Se desideri comprare casa con una spesa contenuta, potresti concludere un buon affare partecipando a un’asta immobiliare. Naviga sul nostro portale per saperne di più.