Case d’autore: Villa Larderel, la trecentesca dimora nobiliare di Firenze

villa larderel

Nei dintorni di Firenze sorgono alcune dimore il cui fascino senza tempo racconta di fasi storiche diverse, così come di piccole vicende personali. Gli esseri umani e le loro vicissitudini convivono in armonia nel paesaggio urbanistico della città toscana, una tra quelle dove è presente il maggior numero di case d’autore, ricche di personalità e con un lungo passato alle spalle. Di seguito approfondiamo la storia e le curiosità relative a uno di questi esempi, ovvero Villa Larderel, un immobile di pregio situato nella primissima periferia del capoluogo toscano, precisamente nella zona dell’Impruneta.

L’importante patrimonio culturale delle ville fiorentine

Oltre ad assolvere a scopi meramente funzionali, ovvero quelli legati alla protezione e alla privacy, gli edifici possono essere costruiti al fine di realizzare tanti altri obiettivi. Per le persone benestanti, specialmente nei secoli passati, le dimore erano vere e propri fonti di orgoglio, costruzioni di rappresentanza che avevano l’intento di sottolineare il prestigio delle persone che vi abitavano. Gli edifici nobiliari erano infatti elementi architettonici fortemente legati allo status di coloro per i quali venivano eretti, così come per la comunità stessa.

Grazie al particolare tessuto sociale della Toscana tra il Medioevo e il Rinascimento, un periodo florido dal punto di vista non solo culturale bensì anche economico, molti individui di rilevanza per la città di Firenze potevano ambire alla costruzione di immobili di pregio. Non è un caso che proprio a quel periodo risalgano alcune tra le più belle ville italiane. Dalle colline di Fiesole a nord fino a quelle dell’Impruneta a sud: il territorio che circonda il capoluogo toscano è disseminato di tante case d’autore, ovvero dimore prestigiose con una lunga storia alle spalle.

Tra queste uno degli esempi più interessanti è forse Villa Larderel, che si trova a Pozzolatico, piccolo paesino dell’Impruneta a pochi minuti dal centro di Firenze.


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Villa Larderel: una dimora dalla storia intrigante

Quest’edificio è stato costruito originariamente nella seconda metà del quattordicesimo secolo. l committenti erano la ricca e nobile famiglia dei Ricci, appartenenti per tradizione alla fazione dei Guelfi che all’epoca si contrapponeva a quella dei Ghibellini.

Villa Larderel aveva perciò lo scopo di rappresentare il potere di queste figure potenti, nonché Signori di Canapaia, per anni in contrasto con un’altra famiglia nobiliare, ovvero quella degli Albizzi. In tal senso il valore intrinseco dell’edificio superava notevolmente il semplice bisogno di avere un luogo dove gestire la propria vita domestica e quella padronale legata agli affari. Villa Larderel rappresentava infatti un’estensione stessa del particolare rapporto di contrapposizione che esisteva tra le diverse stirpi nobiliari e nello specifico nell’associazione tra Guelfi e Ghibellini che in quel periodo animava fortemente la vita della città.

Da dimora della famiglia Ricci al passaggio ai Conti del Larderel

Dalla metà del Trecento fino ai giorni nostri le rivoluzioni del contesto sociale toscano e non solo sono state moltissime. Nonostante gli eredi della famiglia nobiliare dei Ricci siano giunti fino all’epoca contemporanea, con ad esempio molte figure di spicco, tra cui Angelo Maria Ricci, poeta vissuto a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento, fino ad arrivare al contemporaneo Mirko Ricci, detentore di Guinness World Record e nato nel 1981, la villa di famiglia non appartiene più alla stirpe da diverso tempo.

La data cruciale in tal senso è quella del 1837: in quest’anno infatti avviene il passaggio di proprietà ai Conti del Larderel, una stirpe nobiliare di chiare origini francesi ma al tempo stesso fortemente legata al territorio toscano, in particolar modo a quello di Livorno.

Grazie alla volontà e all’impegno dei nuovi proprietari, la villa è oggetto di un importante intervento di ristrutturazione, che coinvolge sia gli spazi interni sia quelli esterni. Quest’attività di ammodernamento consente di ripristinare pienamente la funzionalità dell’edificio, che torna a splendere pur conservando alcuni elementi strutturali delle origini trecentesche. Tale è il valore di questa casa d’autore, immersa in un contesto naturalistico straordinario, da attirare l’attenzione della casata più importante di quell’epoca.

Sul palco della storia nazionale: il legame dei Savoia con Villa Larderel

Appena superata la metà del diciannovesimo secolo, il fermento politico e istituzionale in tutt’Italia è enorme. Sono gli anni in cui si forma il Bel Paese, attraverso guerre e moti, nonché di un processo di unificazione culturale e amministrativo che parte dal Piemonte e dalla Casata dei Savoia. Quest’ondata coinvolge anche Villa de Larderel, che cattura l’interesse della stirpe nobiliare a capo del nascente Regno d’Italia.

Nel 1869 l’edificio diventa infatti ufficialmente la dimora della Contessa di Mirafiori e di Fontanafredda. Rosa Maria Chiara Teresa Aloisi Vercellana – questo il nome completo della donna conosciuta in lingua piemontese come la Bela Rusin – sale agli onori delle cronache della seconda metà dell’Ottocento in virtù del suo legame con il re d’Italia Vittorio Emanuele II di Savoia. È proprio lui, infatti, a concedere all’amante i titoli nobiliari minori di Contessa di Mirafiori e di Fontanafredda.

Dopo essere stata l’amante del monarca per qualche anno, Rosa Vercellana si unisce al regnante in un matrimonio morganatico. La cerimonia viene celebrata proprio nella cappella di Villa Larderel. Questo fatto contribuì ad aumentare il prestigio di un luogo che a quel punto aveva già oltre cinque secoli di storia alle proprie spalle. Solo tre anni più tardi, nel 1872, la villa diventa il teatro di un altro matrimonio importante, che suggella definitivamente il legame tra i nobili De Larderel e la casata regnante.

Come accadeva all’epoca le alleanze erano sancite attraverso l’unione matrimoniale e la scelta del luogo dove celebrare tale rito assumeva un’importanza ancora maggiore. Ecco, dunque, che le nozze tra Bianca Enrichetta de Larderel e il conte Emanuele Alberto Guerrieri di Mirafiori, figlio del re Vittorio Emanuele II e della moglie morganatica, trasformano nuovamente la dimora fiorentina in un fulcro della vita politica e sociale dell’Ottocento.

Villa Larderel ai giorni nostri

Con il passare degli anni e la velocizzazione dei cambiamenti che hanno portato a tantissime rivoluzioni a cavallo tra Ottocento e Novecento, la villa passa nuovamente di mano diventando la casa di Elena Seracini Vitiello, meglio conosciuta con il nome d’arte Francesca Bertini. La donna è un nome importante dell’esordiente cinema muto italiano e regala alla casa dove abita per alcuni anni un ulteriore tocco di charme.

Dai primi anni Cinquanta la villa diventa per breve tempo la sede della Fondazione Don Carlo Gnocchi, ente di formazione superiore di matrice steineriana.

In epoca contemporanea Villa de Larderel è stata oggetto di un importante processo di ampliamento. Accanto alla parte storica, infatti, è stata edificata una costruzione moderna, con l’intento di ospitare la Scuola Waldorf di Firenze.

Oltre all’enorme edificio che oggi si estende su ben 12.000 metri quadrati, il complesso include un parco di ben sette ettari, con un laghetto artificiale, una limonaia e un cottage per la caccia. Ad oggi, la parte antica vanta stucchi e affreschi particolarmente interessanti, oltre alla maestosa facciata risalente a un intervento avvenuto nel Settecento.

Fonte fotografica: www.agensir.it

Le potenzialità di acquistare un immobile di pregio come Villa Larderel

Nei primissimi dintorni del capoluogo toscano non mancano certo le dimore ricche di storia e di fascino, di cui Villa Larderel rappresenta un esempio eccellente.

Nel momento in cui si decide di procedere con l’acquisto di una casa d’autore, come può essere ad esempio Villa Larderel, è possibile realizzare diversi progetti, sempre ovviamente rispettando l’eredità storica dell’edificio stesso.

È indubbio, infatti, che esistono anche moltissimi vincoli, nati per preservare l’eredità culturale del nostro Paese.  Edifici così importanti dal punto di vista del valore architettonico e sociale sono spesso al centro di diversi interessi tra enti pubblici e privati, nonché legati per legge a vincoli restrittivi.

Perchè affidarsi a Quimmo per l’acquisto di Villa Larderel

Tutti questi aspetti rendono la compravendita di immobili quali Villa Larderel particolarmente complessa e proprio per questo ha senso affidarsi solo ad una realtà qualificata come Quimmo, che ha acquisito una lunga esperienza nella gestione di tali trattative.

In questo modo, è possibile ricevere una consulenza dettagliata e precisa che riesce a fare la differenza per tutte le parti coinvolte. I Quimmo Real Estate Manager, infatti, godono del privilegio (ma anche della responsabilità) di gestire la vendita o la locazione di quelle che vengono considerate case d’autore e devono quindi infatti mostrare un genuino interesse per la conservazione di un patrimonio storico capace di raccontare il ricco passato del Bel Paese, pur senza dimenticare le necessità della clientela che assistono.

Nel venire incontro alle esigenze dei nostri compratori che puntano all’acquisto di edifici storici, possiamo offrire supporto al cliente, aiutandolo a comprendere facilmente i tanti elementi di complessità presenti per concludere bene l’acquisto.

Inoltre, quando sono presenti vincoli che rendono l’eventuale ristrutturazione più complicata, si rivela indispensabile poter fare affidamento su agenti immobiliari che conoscono in maniera approfondita il quadro normativo e posso dare, quindi, un parere altamente qualificato alla propria clientela.

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