Mercato immobiliare in Europa: l’Italia continua a peggiorare
Mentre l’andamento del mercato immobiliare europeo mostra segnali positivi, la situazione resta ancora molto difficile in Italia.
L’Europa, dopo la crisi del 2008-2009, ha dovuto subire una pesante caduta dei prezzi delle case, con il periodo peggiore tra il 2011 e il 2013. Oggi, però, l’andamento del mercato immobiliare a livello continentale mostra segnali di ripresa: i prezzi medi degli edifici residenziali sono cresciuti del 4,2% nell’ultimo anno e del 16% circa tra il 2013 e il 2018. Questo secondo gli ultimi dati pubblicati da Eurostat.
Se guardiamo, invece, ai dati dei singoli paesi europei, vediamo delle situazioni piuttosto variegate. Si può notare, infatti, una notevole crescita dei prezzi delle case in Spagna, Germania e Regno Unito, una sostanziale stabilità in Francia ma una situazione piuttosto preoccupante in Italia. Qui i prezzi delle case, nel 2018, sono stati in calo, e il trend ribassista iniziato tra il 2007 e il 2008 non si è mai interrotto.
Ma quando parliamo di mercato immobiliare in Italia, bisogna tenere in considerazione anche due fattori rilevanti:
- la bassa standardizzazione (ogni edificio ha caratteristiche uniche);
- l’elevata frammentazione del mercato.
Pertanto, i dati medi nazionali non sono sempre rappresentativi della realtà.
In alcuni paesi europei l’elevata crescita dei prezzi immobiliari è causata in misura significativa dalla situazione di alcune grandi città. Ad esempio, in Germania, la città di Berlino ha visto prezzi in crescita di oltre l’80% negli ultimi anni, mentre, nel Regno Unito, Londra ha mostrato grande dinamismo, frenato ora, in misura marginale, solamente dall’effetto Brexit.
L’andamento del mercato immobiliare in Europa
I prezzi all’interno del mercato immobiliare europeo hanno mostrato un’ottima crescita; ciò non significa, però, che i Paesi che compongono l’Unione Europea non abbiano attraversato momenti di grossa difficoltà. Riuscendo comunque a risalire la china.
La Spagna, ad esempio, nonostante un fortissimo crollo immobiliare tra il 2013 e il 2014, è stata in grado di reagire e i prezzi delle case hanno raggiunto comunque dei valori positivi, seppur ancora molto lontani dalla situazione pre-crisi.
Situazione simile in Olanda, anch’essa alle prese con un’intensa crisi immobiliare: dal 2014 in poi, però, i prezzi delle case olandesi non hanno fatto che aumentare.
La Francia, dal canto suo, dopo la crisi immobiliare non è più riuscita a raggiungere gli stessi valori del 2011, ma dal 2015 si può notare un evidente trend di crescita. Tuttavia, i nostri vicini d’Oltralpe non hanno conosciuto il grave calo dei prezzi che ha riportato la maggior parte degli altri Paesi europei.
La Germania, il Paese più forte dell’Eurozona, non è stato minimamente toccato dalla crisi, e i prezzi hanno continuato a crescere.
Anche Gran Bretagna e Portogallo hanno subito gli effetti della crisi, reagendo però con grande disinvoltura.
Infine, l’Irlanda ha visto l’andamento più sorprendente di tutti: in 7 anni, ha guadagnato il 40% in più rispetto ai dati del 2011.
L’andamento del mercato immobiliare in Italia
Da quanto detto, emerge che la situazione nel mercato immobiliare europeo, negli anni, si è ripresa. Il mercato immobiliare italiano, invece, dal 2011 è in costante difficoltà. Anche quando la situazione economica cominciava a migliorare, i prezzi delle case hanno continuato a diminuire.
Questo andamento è, secondo i maggiori esperti, non imputabile esclusivamente alla crisi economica. Ci sono infatti altri fattori da valutare. La causa principale, secondo numerosi studi, è da imputare al governo Monti nel 2011.
Monti nel 2011 ha introdotto l’IMU, con il cosiddetto decreto “Salva Italia”, poi trasformato nella legge 214. Questo quando il Paese si trovava ancora nel pieno della crisi finanziaria. L’effetto? Un’inesorabile decrescita, con il settore immobiliare quello tra i più penalizzati.