Bonus mobili ed elettrodomestici: tutto ciò che devi sapere sugli incentivi in programma
Per vivere in una casa comoda e funzionale è essenziale assicurarsi che mobili ed elettrodomestici possiedano determinati requisiti. Mobili come poltrone, letti e materassi, infatti, sono particolarmente importanti per garantire una buona qualità di vita. Questi si sommano alla necessità di dotarsi di elettrodomestici non solo performanti, ma anche rispondenti a requisiti energetici che evitino sprechi.
Molte persone, tuttavia, non sono disposte a sostituire gli arredi di casa a causa dei costi elevati. È qui che entra in gioco il bonus mobili ed elettrodomestici rinnovato per il 2022, con il quale puoi richiedere la detrazione fiscale per i costi sostenuti.
Bonus mobili: quali novità rispetto al 2021?
Cambiare mobili e arredi o avviare lavori di ristrutturazione della propria casa richiede tempo e, a volte, può essere molto costoso. Nel caso di giovani coppie che decidono di intraprendere un percorso di vita insieme, l’acquisto di mobili come tavoli, letti o materassi può sembrare un ostacolo insormontabile, quando la stabilità economica non c’è ancora.
Chiunque abbia deciso di intraprendere lavori di ristrutturazione del proprio immobile potrà richiedere il Bonus Mobili 2022. Si tratta di un vantaggio fiscale con il quale si può detrarre il 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili, accessori ed elettrodomestici. Il bonus è stato recentemente prorogato fino al 2022, quindi chiunque decida di ristrutturare la propria casa e arredarla con mobili nuovi entro il 31 dicembre di quest’anno può beneficiare della detrazione fiscale.
Tra le principali novità contenute nella Legge di Bilancio approvata a dicembre, il nuovo tetto di spesa per il bonus mobili 2022 è un’opportunità di cui dovrebbe approfittare chi deve arredare casa. Oltre alla proroga degli incentivi fino al 31 dicembre 2022, infatti, la franchigia scende da 16.000 a 10.000 euro per l’acquisto di mobili dopo la ristrutturazione di un immobile.
I contribuenti possono beneficiare della detrazione fiscale relativa alle spese per mobili e grandi elettrodomestici realizzate nel 2021 e legate alle riforme attuate a partire dal 1 gennaio 2020. Se si effettuano ristrutturazioni su più unità immobiliari, il beneficio è dovuto più volte. Potete trovare una guida completa sul sito dell’Agenzia Nazionale dell’Efficienza Energetica.
Quali prodotti sono inclusi nella detrazione bonus mobili 2022?
Grazie a questo contributo statale è possibile arredare la casa usufruendo della detrazione del 50% dell’Irpef. La condizione, però, è che l’immobile da arredare sia oggetto di interventi di valorizzazione del patrimonio costruito. Ma vediamo, più nel dettaglio, cosa si può acquistare con questo bonus, che copre l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. In questo caso, però, è necessario rispettare alcuni parametri, ossia:
1) classe non inferiore ad A per i forni;
2) classe non inferiore a E per lavatrici, lavastoviglie e lavasciuga;
3) per quanto riguarda frigoriferi e congelatori, invece, è richiesta una classe non inferiore a F.
Come va richiesto il bonus?
Innanzitutto la detrazione si ottiene indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi, oppure nel modello 730 o nel modello a reddito individuale. Il bonus è valido per l’acquisto di mobili nuovi e quindi letti, armadi, librerie, contenitori, tappezzerie, tavoli, materassi e apparecchi di illuminazione. Non sono invece inclusi porte, pavimenti, tende e altri accessori.
L’acquisto è consentito anche se la merce è destinata a un locale diverso da quello in ristrutturazione. Ad esempio, puoi acquistare degli armadi da camera da letto per la cucina anche se i lavori di ristrutturazione hanno coinvolto la cucina. Per quanto riguarda gli usi domestici, l’acquirente è tenuto a comunicare all’ENEA i dati relativi all’acquisto di grandi elettrodomestici destinati ad arredare l’immobile oggetto di riforma e per i quali si richiede lo sconto. La comunicazione deve essere effettuata entro 90 giorni dalla data di acquisto sul sito dell’ENEA.
Quando è dovuta la detrazione?
Il beneficio è dovuto anche nel caso in cui il contribuente abbia scelto la cessione del credito o lo sconto in fattura. Si tratta infatti di forme alternative all’utilizzo diretto delle detrazioni per il restauro del patrimonio costruito. Condizione essenziale per beneficiare del premio mobile è, quindi, l’attuazione di detti interventi di recupero. Possono riguardare sia le singole unità immobiliari residenziali che le aree comuni degli edifici residenziali. Altra condizione è che l’intervento inizi il 1° gennaio dell’anno precedente quello di acquisto dell’immobile e che l’acquisto sia effettuato tramite bonifico o carta di credito o di debito.
Pertanto, la data dell’opera deve precedere quella dell’acquisto della merce. Tuttavia, le spese sostenute per il recupero dell’immobile, non necessariamente, devono precedere quest’ultimo. Ma soffermiamoci, ancora una volta, sui dettagli aggiuntivi su come arredare la propria casa, sull’acquisto di mobili ed elettrodomestici. Per provare che si verifica la condizione regina sopra descritta, è sufficiente produrre i titoli amministrativi posseduti. In alternativa, può essere utile una preventiva comunicazione all’ASL, ove richiesta. Per gli interventi che non richiedono titoli o comunicazioni, invece, è sufficiente la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.
Bonus mobili senza ristrutturazione: è possibile?
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che anche chi acquista una casa ristrutturata da un’impresa edile ha diritto al bonus mobili. In particolare, l’Agenzia ha chiarito con la Circolare n. 27/E del 13 giugno 2021 che tra gli interventi agevolati che consentono l’utilizzo del bonus mobili, ci sono anche quelli di restauro e risanamento conservativo o ristrutturazione di immobili effettuati da imprese edili che poi vendono l’immobile entro un periodo di 6 mesi.
Bonus mobili: beni acquistabili e costi
Il bonus mobili, va ricordato, è previsto per l’acquisto di mobili nuovi quali cucine, letti, madie, cassettiere, librerie e scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, oltre a materassi ed elettrodomestici. Predisporre una nuova illuminazione e grandi elettrodomestici con classe energetica non inferiore ad A+ (A per i forni) come frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi da cucina, stufe elettriche, piastre elettriche, forni microonde, resistenze elettriche, radiatori, ventilatori elettrici, dispositivi di condizionamento.
Cosa è possibile detrarre? In che modo?
I costi da detrarre possono comprendere quelli di trasporto e montaggio della merce acquistata. In particolare gli elettrodomestici – per essere deducibili – devono avere una classe energetica almeno A+ (classe A per i forni); tuttavia, la norma si applica solo agli apparecchi che riportano l’etichetta energetica obbligatoria. Nel caso di apparecchi sprovvisti di etichetta energetica, i costi possono essere detratti a condizione che non vi sia obbligo di etichettatura.
La detrazione è pari al 50% e va suddivisa in dieci rate annuali di pari importo e va calcolata sull’importo massimo di 10.000 euro riferito alle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. Per quanto riguarda i lavori di ristrutturazione, per avere la detrazione sugli acquisti di mobili e grandi elettrodomestici, devi pagare tramite bonifico bancario o postale, sul quale devi indicare:
- causale del pagamento;
- il codice fiscale del beneficiario della detrazione;
- la partita IVA o codice fiscale del soggetto in favore del quale viene effettuato il bonifico.
Il pagamento può essere effettuato anche con carta di credito o di debito, mentre è vietato l’uso di assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.
Il beneficio fiscale è concesso anche se i mobili sono stati acquistati tramite finanziamento rateale – a condizione che le rate siano pagate con le stesse modalità del pagamento autorizzato dal bonus mobile 2019. È necessario conservare tutti i documenti comprovanti l’acquisto della merce, ad esempio banca ricevute di trasferimento, ricevute, fatture. Ricordiamo che è possibile, in aggiunta, chiedere, per chi usufruisce di Legge 104 di ulteriori sgravi fiscali.