Rifare l’impianto elettrico di casa: quando è necessario e come risparmiare?
L’impianto elettrico è uno dei principali sistemi domestici di ausilio per la gestione di una fonte di energia. Senza di esso molte delle quotidiane funzioni e servizi in casa non potrebbero essere svolti. In genere rifare un impianto elettrico è sempre un operazione tutt’altro che economica, e spesso delicata. Infatti tra le voci spesa per le ristrutturazioni, quella relativa all’ impianto elettrico casa, è tra le più esose richiedendo anche un professionista del settore. Questo accade soprattutto quando l’immobile ha una superficie molto ampia e ci sono molti punti luce da gestire. Tuttavia tale aspetto non deve scoraggiare nel mettere mano ai lavori, specialmente se è trascorso molto tempo da quando è stato realizzato quello originario.
Cos’è un impianto elettrico
Ogni immobile, sia esso casa, appartamento o altro, necessita di una serie d’impianti per poter essere agibile e funzionale. Insieme a quello idrico e quello di scarico, l’impianto elettrico risulta indispensabile all’interno di un edificio. Esso è costituito da un complesso sistema di cavi, conduttori, materiale elettrico di diverso tipo, a cui si aggiungono altri elementi meccanici. L’obiettivo è quello di far transitare l’energia elettrica all’interno degli immobili e nello stesso tempo permettere ad essa di circolare e diffondersi. Ed è in questo modo che l’energia elettrica raggiunge quelli che sono i nostri elettrodomestici di uso comune (lavatrice, frigorifero, televisori ed altro). Un sistema quindi complesso e articolato ma allo stesso tempo indispensabile.
Volendo dare ancora qualche cenno su un tipico impianto elettrico casa, possiamo soffermarci su alcune considerazioni. Esso è innanzitutto dotato di un gruppo di misura, chiamato generalmente contatore, che è del distributore. Viene installato all’esterno e conteggia l’energia consumata. All’interno dell’immobile viene invece installato il quadro elettrico, detto centralina, e un elemento che collega i due contatori, detto montante. Elemento principale dell’impianto è il quadro che naturalmente deve essere a norma e prevedere un 15% di spazio libero così da poterlo ampliare se si vuole, in seguito. A completamento dell’impianto troviamo i punti luce, le prese, la messa a terra, gli interruttori magnetici. Ci sono poi i circuiti, solitamente 3: quello delle prese, quello degli interruttori e il circuito dei punti luce.
Quando bisogna rifare un impianto elettrico
Le nuove abitazione o edifici di regola hanno già un impianto elettrico funzionante e perfettamente a norma. Un impianto elettrico casa va quindi rifatto quando si è di fronte a una vecchia abitazione perché probabilmente non rispetta norme più recenti oppure risulta usurato dal tempo, dall’umidità o altri fattori. Un caso specifico dove l’impianto elettrico andrebbe totalmente rifatto, è se esso risulta non a norma in seguito a una perizia di un esperto. Quest’ultimo nel rilasciare la dichiarazione di conformità va a constatare la difformità dell’impianto. In tale circostanza sarà necessario procedere alla sua messa in regola affidandosi a dei professionisti esperti. È sempre sconsigliato improvvisarsi nel fai da te per lavori di questo tipo.
Da sottolineare una distinzione importante tra rifacimento e manutenzione. Il rifacimento è una installazione ex novo di tutti gli elementi che ne fanno parte. Iniziando dai quadri, le dorsali, i tubi, i terminali e i cavi. Questo significa anche intervenire in maniera più decisa all’interno dell’immobile. Nella manutenzione invece vengono realizzati solo quegli interventi atti a rendere l’impianto più efficiente. Oltre a questo possono essere effettuate delle migliorie in grado di modernizzare lo stesso. In sostanza, con il rifacimento, si avrà un impianto totalmente nuovo e rispettoso delle norme più recenti. Con la manutenzione l’impianto sarà quello vecchio, con la sostituzione o l’aggiunta di qualche elemento. Nel primo caso i costi saranno nettamente maggiori. Nel secondo, le spese più contenute.
Gli effettivi interventi da realizzare
Gli interventi di rifacimento dell’impianto sono purtroppo spesso invasivi in quanto bisogna prima di tutto eliminare il vecchio e quindi togliere molto materiale di scarto. La soluzione più economica e rapida è togliere tutti i tubi esistenti e montarne nuovi corrugati. Tale operazione richiede anche la rottura dei muri per creare le nuove tracce. Ecco che, bisogna tener presente che oltre l’elettricista, sarà richiesto anche l’intervento di muratore ed eventualmente un imbianchino. Quindi, la prima fase sarà quella della demolizione con la rimozione del quadro elettrico, dei frutti e delle cassette di derivazione. Saranno poi eseguite le tracce e rimossi cavi e tubi esistenti. In questa prima fase sarà necessario essere pazienti per rimuovere detriti e scarti.
Con la seconda fase dell’operazione rifacimento impianto elettrico casa si entra nel vivo dei lavori. Una volta fatte le tracce si procede a installare i tubi, le cassette di derivazione, l’angolo per il quadro elettrico e le scatole porta frutti. Si prosegue con la chiusura di tutte le tracce rimaste aperte e contro soffittature in cartongesso se presenti. Necessari i lavori vari d’intonacatura, stuccatura e pittura. Vanno poi infilati i cavi e installati il quadro elettrico, i frutti e le placchette. È impossibile dare una tempistica certa soprattutto perché questa può dipendere da eventuali imprevisti che molto spesso gli operai devono fronteggiare. Quando si interviene in bagno (anche in cucina) bisogna tener conto delle spese per le piastrelle da sostituire dopo i lavori.
Un’idea dei costi da affrontare
I costi da affrontare sono sia di natura tecnica che di esecuzione delle opere. Ci sono le spese per la CILA riguardanti i diritti di segreteria che ammontano a circa 250 euro in media. Poi ci sono i compensi per i tecnici. In linea di massima per un progetto e una direzione dei lavori si potrà spende sui 1000 euro circa. Il costo in se di un impianto elettrico, considerando in media 70 punti luce in un appartamento, varia tra i 3000 e 5000 euro. Vanno poi considerati i costi edilizi, di demolizione in primis e rifacimento. Le spese variano dalla tipologia di ditta. Per i costi di stuccatura e pitturazione si va dai 15 ai 18 euro al metro quadro.
Impianto elettrico casa: considerazioni finali.
Un elemento importante da non trascurare è la presenza della certificazione. Anche se essa può essere un costo, va comunque e sempre ottenuta. Tale dichiarazione di conformità è rilasciata dall’elettricista. Un elemento importante in ottica risparmio, è la possibilità di detrarre questa tipologia di lavoro. Sia con detrazione al 50 % per efficientamento energetico, sia con bonus 110% per ristrutturazione totale. Quindi occhio a tali incentivi statali per risparmiare. Nel valutare il rifacimento di un impianto elettrico sono sostanzialmente 3 gli elementi da considerare: la fase progettuale fatta in modo professionale; la o le ditte che eseguiranno i lavori; il budget a disposizione. Se questi punti sono chiari e delineati il risultato ottenuto sarà più che buono.