Previsioni mercato immobiliare 2019: cosa accadrà nelle grandi città?
Nel 2019 si prevede un lieve aumento dei prezzi degli immobili nelle grandi città. Un andamento che potrebbe interessare anche le aree turistiche e quelle in prossimità delle grandi metropoli.
L’instabilità politica e le difficoltà economiche con cui si è aperto l’anno rendono difficile delineare uno scenario preciso per il mercato immobiliare nel 2019. Se il 2018 si è concluso con una leggera ripresa dei prezzi degli immobili (con un calo del 3,7% rispetto al 4% del 2017), tuttavia il mercato ha evidenziato un andamento piuttosto contrastante, caratterizzato da svalutazioni nelle città del centro sud e in provincia, dove la domanda stenta a crescere, e il recupero delle grandi città del centro-nord, con un effetto rimbalzo sui prezzi. Si prevede per l’anno in corso una crescita moderata delle transazioni, con i prezzi che tenderanno a stabilizzarsi in molte zone del Paese.
Il mercato immobiliare offre quindi segnali positivi di crescita, che potrebbero essere confermati se l’economia riuscirà a rafforzarsi e l’occupazione tornerà a crescere.
Dunque gli italiani hanno ancora voglia di acquistare casa, e questo grazie ad alcuni fattori determinati:
- le agevolazioni fiscali previste per l’acquisto della prima casa rafforzano ulteriormente la domanda immobiliare;
- i mutui presentano tassi vicini ai minimi storici e sono molto convenienti;
- vi è un grande interesse da parte degli investitori per l’acquisto di immobili, in particolar modo nelle realtà contraddistinte da flussi di turisti, studenti o lavoratori fuori sede che permettono un rendimento economico sicuro, e infatti in tali località i canoni di locazione sono previsti in aumento;
- i tempi medi di vendita nelle grandi città si stanno riducendo, anche se la tempistica varia da immobile a immobile.
La situazione dei prezzi nelle grandi città
Per quanto riguarda i prezzi nelle grandi città, nel 2019 si assisterà a una leggera salita (tra +1% e +3%), con Milano che trascinerà questo trend in rialzo. Anche per il nuovo anno questo andamento potrebbe includere le zone semicentrali e le periferie, soprattutto se ben servite da collegamenti e caratterizzate da un’offerta di qualità. Le altre realtà locali, in particolare quelle più piccole e intermedie, ad esempio i comuni dell’hinterland e i capoluoghi di provincia, registreranno una certa dinamicità delle compravendite, ma stabilità a livello di valori, con una possibile eccezione per quelle aree collocate in prossimità delle grandi metropoli, che saranno influenzate dall’andamento di queste ultime. Ci si attende inoltre un incremento dei prezzi anche per le località turistiche, soprattutto se dotate di infrastrutture funzionali.
Aumentano i canoni di locazione nelle grandi città
A seguito della ripresa economica, si prevede un possibile aumento dei canoni di locazione, viste anche le condizioni della società e del mercato del lavoro che vedono un aumento delle richieste di affitto per l’abitazione principale. Nel 2019 aumenterà ulteriormente la domanda abitativa orientata agli affitti, in un contesto che vede le condizioni di vita e di lavoro sempre più flessibili.
Proprio queste condizioni renderanno alcune città particolarmente appetibili per l’investimento immobiliare, che si concentrerà in alcune piazze importanti come Torino, Bologna, Napoli e soprattutto Milano, con un’attenzione crescente verso zone prima considerate marginali.
I maggiori aumenti dei prezzi degli affitti si registrano a Verona (+14,9%), Crotone (12,3%), Bologna (+10,6%), Napoli (8,6%) e Milano (7,8%), per cui si prevede un 2019 all’insegna dei rincari sul fronte delle richieste dei proprietari.
In virtù degli incrementi, dunque, la città di Milano diventa sempre più cara per gli affittuari, con una media di 18,8 euro al metro quadro mensili. A seguire, Firenze (con 16,5 euro), Venezia (15,5 euro) e Roma (13,5 al metro quadro).
I fattori che influiranno sugli investimenti immobiliari
Anche per il 2019 il fattore determinante sugli investimenti sarà la qualità, intesa sia a livello abitativo sia in termini di servizi offerti alla comunità residente in un’area o in un quartiere. La ripresa si avverte per le nuove costruzioni, in particolar modo nelle realtà più dinamiche, ma al momento la prudenza è d’obbligo. Anche se i tempi di vendita dovrebbero ridursi ulteriormente.
Una valutazione del mercato immobiliare non può prescindere dall’andamento del settore creditizio e dell’economia in generale. Al momento, si prevede che i mutui resteranno favorevoli e il mercato del credito dovrebbe seguire la stessa tendenza del 2018. Sarà importante, ad ogni modo, la fiducia legata alla ripresa dell’economia e dell’occupazione, per determinare un andamento positivo del settore immobiliare.