Come aprire un laboratorio artigianale? I passaggi da seguire
Che si tratti di un forno, di una sartoria oppure di una pasticceria, aprire un laboratorio artigianale richiede un iter abbastanza lungo che include la ricerca di un locale adeguato, le spese (non indifferenti) per l’acquisto dell’attrezzatura, per ottenere le autorizzazioni necessarie, aprire la partita IVA, effettuare l’iscrizione alla Camera di commercio e all’Albo delle Imprese Artigiane.
In questa guida, Quimmo ti spiega bene quali sono i passaggi da seguire per aprire un negozio artigianale e quali sono i vantaggi nell’investire in immobili destinati a questa tipologia di utilizzo.
Cosa si intende per laboratorio artigianale?
Innanzitutto, per laboratorio artigianale si intende un’attività destinata alla realizzazione e al confezionamento di semilavorati trasformati in manufatti, con la possibilità di vendita al minuto. La commercializzazione di qualsiasi altro articolo non di produzione propria, dovrà essere disciplinata dalle specifiche norme relative alla vendita al dettaglio o all’ingrosso.
L’immobile, appartenente alla categoria catastale C3, deve essere conforme ai requisiti igienico-sanitari e alle norme urbanistiche edilizie. Il locale si distingue da quelli ad uso abitativo o commerciale perché è generalmente ubicato nelle aree più periferiche delle città, salvo rare eccezioni, ad esempio i laboratori artigianali di pasticceria, o le pizzerie d’asporto, situati in zone centrali, nelle stesse strade di negozi o botteghe.
Inoltre, rispetto alle attività destinate alla vendita tradizionale, i laboratori artigianali non richiedono particolari adattamenti ma devono essere confortevoli, luminosi e puliti. I costi variano in base alla posizione (ovviamente un laboratorio in città è molto più caro di uno di periferia), ai metri quadrati, alla presenza o meno di altri artigiani. Il valore dell’immobile potrebbe crescere se l’attività è già avviata, al suo interno si trovano dei macchinari all’avanguardia e degli arredi in ottimo stato.
Come aprire un’attività in un laboratorio artigianale: i passaggi
Se vuoi trasformare una semplice passione in un lavoro proficuo, sappi che l’iter per aprire un laboratorio artigianale richiede tempo e tanta pazienza. Per esercitare l’attività è necessario che il locale soddisfi i requisiti igienico-sanitari e strutturali, con una corretta destinazione d’uso. Da imprenditore devi essere in possesso delle opportune qualifiche ottenute attraverso la frequentazione di appositi corsi di formazione.
Il successo della tua attività artigianale potrebbe rappresentare un passo verso la possibile espansione e indurti ad assumere altro personale per la gestione, ad esempio, di un altro laboratorio oppure di volumi di vendita maggiori, per cui è fondamentale avere le idee chiare su come impostare il tuo percorso imprenditoriale. I passaggi da seguire sono:
- realizzare un business plan dell’attività
- ottenere l’autorizzazione sanitaria dell’Asp competente
- aprire una partita IVA
- iscriversi alla Camera di commercio
- registrarsi all’Albo delle Imprese Artigiane
Realizzare un business plan dell’attività
Per avviare un’attività artigianale di successo bisogna pianificare nel dettaglio la strategia e organizzare al meglio il lavoro, stabilendo degli obiettivi realistici e delineando la visione imprenditoriale. Un buon business plan deve includere uno studio di fattibilità dell’impresa con dati aggiornati sul mercato e un’analisi dettagliata delle tendenze emergenti. Da buon imprenditore devi conoscere la concorrenza, la normativa del settore e le preferenze dei consumatori, fornendo un approfondimento accurato dei punti di forza dell’attività, delle opportunità, delle eventuali debolezze e di cosa può minare il tuo successo.
La bozza del progetto ha lo scopo di definire il target (a chi si rivolge l’attività? A clienti privati o a turisti?) e la tipologia di lavoro svolta, offrendo una descrizione della produzione (gioielli, ceramiche, tessuti o alimenti). Ovviamente, bisogna fare il punto sulla qualità delle materie prime impiegate, le tecniche di lavorazione e l’attenzione per i dettagli che, in gergo imprenditoriale, rientrano nella voce fattori di successo. Un business plan ben strutturato deve affrontare aspetti quali la gestione del tempo per la produzione su misura, la ricerca di nicchie di mercato e la valorizzazione dell’unicità del prodotto.
Il piano operativo deve includere anche i metodi di promozione, le esposizioni in fiere, le collaborazioni con negozi ed eventuali vendite online, nonché curare l’aspetto finanziario. Partendo da un budget iniziale, vanno considerati i costi operativi (che includono l’acquisto di materie prime, la gestione delle scorte e il pagamento degli stipendi) ma anche le uscite relative alla pubblicità,cartacea e digitale, alla creazione di un sito web professionale ed efficace, alla gestione delle attività sui social media e quelle riservate agli imprevisti. Bisogna, inoltre, tenere conto del punto di pareggio, ossia il momento in cui i ricavi e le spese di un’azienda diventano equivalenti, indispensabile per iniziare a realizzare profitti.
Il tasso di margine di profitto e il rapporto di liquidità serviranno a misurare l’efficacia del capitale investito nel progetto e a valutare il successo e la salute finanziaria del tuo laboratorio artigianale.
Ottenere l’autorizzazione sanitaria dell’Asp competente
I laboratori artigianali operanti nell’ambito alimentare e della nutrizione (pasticcerie, forni) hanno l’obbligo di richiedere l’autorizzazione sanitaria all’Asp competente, attraverso la compilazione dell’apposita modulistica. Dopo aver accertato il possesso dei requisiti igienico-sanitari, il comune di residenza e l’ente preposto provvederanno al rilascio di tutti i permessi necessari per avviare l’attività.
Aprire una partita IVA
La partita IVA si compone di una sequenza di 11 numeri che identifica chi svolge un’attività autonoma. È necessaria per esercitare la libera professione, emettere fatture, pagare le imposte e i contributi attraverso il modello F24 e per ridurre le tasse scaricando i costi sostenuti dall’attività durante l’anno lavorativo. Per aprirla, basta compilare e consegnare il modello AA9/12 – pdf all’Agenzia delle Entrate mediante:
- PEC (Posta Elettronica Certificata), riportando nell’oggetto il testo “Dichiarazione di inizio attività”. Il documento, trasmesso ad una qualunque Direzione Provinciale, va allegato a una copia della carta d’identità del richiedente;
- di persona, presso gli uffici locali dell’Agenzia delle Entrate prenotando un appuntamento tramite la funzione Prenota un appuntamento;
- per raccomandata, allegando anche in questo caso, la copia di un documento d’identità del dichiarante in corso di validità, da spedire a un qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate.
La richiesta, da effettuare in autonomia o mediante commercialista, un CAF oppure online, va presentata entro 30 giorni dalla data di inizio attività. Dovrai sostenere dei costi di manutenzione che oscillano tra i 200 e i 2000 euro variabili in base alla categoria di appartenenza o se richiedi il supporto di un bravo commercialista oppure se ti affidi ai tanti servizi online che associano le classiche mansioni di un professionista a un software di fatturazione. L’attivazione della partita IVA è gratuita se operi in autonomia, mentre ammonta a 100-200 euro se lasci che sia un esperto ad occuparsene.
Iscriversi alla Camera di commercio
Ottenuta la partita IVA, tutte le attività di natura imprenditoriale, artigianale, commerciale o agricola hanno l’obbligo di iscriversi alla Camera di Commercio e di conseguenza al Registro delle imprese. Per procedere, bisogna recarsi presso uno degli uffici della zona, muniti di documento d’identità e codice fiscale.
Registrarsi all’Albo delle Imprese Artigiane
Insieme alle pratiche d’iscrizione alla Camera di commercio e al numero di partita IVA, è necessario presentare alla Camera di commercio del territorio una dichiarazione attestante il possesso dei requisiti richiesti e conforme alle disposizioni del D.P.R. 445/2000 per la registrazione all’Albo delle Imprese Artigiane.
In alternativa, puoi procedere con l’invio telematico delle documentazioni ma per essere certo di non commettere errori è preferibile far seguire la pratica a un bravo commercialista che, senza dubbio, ti farà risparmiare tempo ed energie.
Dove aprire un laboratorio artigianale?
Aprire un laboratorio artigianale può essere gratificante e redditizio, ma richiede abilità gestionali e uno studio pregresso del mercato, oltre che una solida preparazione nel proprio settore.
Per avviare l’attività servono dei fondi, ottenibili mediante il supporto economico di un socio oppure richiedendo delle agevolazioni regionali o statali la cui restituzione può avvenire in comode rate e tassi di interesse vantaggiosi. Tuttavia, accedere ai finanziamenti pubblici non è sempre facile, a causa delle tempistiche lunghe, ed è per questo che molti imprenditori optano per un prestito da richiedere presso un qualsiasi istituto di credito. Ovviamente, ogni banca propone la propria soluzione, a costi più o meno vantaggiosi. Sta a te decidere la più conveniente.
Tra le spese da affrontare, come abbiamo già visto, dovrai tenere in considerazione l’arredo, l’acquisto di macchinari all’avanguardia, utili per ridurre i costi e i tempi di produzione, ma anche per stabilire e pagare gli stipendi di eventuali dipendenti. Il budget iniziale ti servirà anche scegliere l’immobile più adatto alla tua attività.
Aprire un laboratorio artigianale: trovalo nel Mercato Unico Immobiliare
Per aggiudicarti uno spazio utile a buon prezzo puoi sempre optare per la partecipazione all’asta telematica di una vendita giudiziaria.
Ovviamente, prima di comprare o di firmare un contratto di locazione, dovrai accertarti che il laboratorio si trovi in una posizione strategica per il tuo business, che sia adeguatamente luminoso e spazioso per accogliere le strumentazioni di cui avrai bisogno e qualche cliente.
Se non ti senti abbastanza preparato e sicuro per fare queste valutazioni, non temere: i professionisti di Quimmo ti accompagneranno nella scelta dell’investimento più adatto alle tue esigenze, valutando insieme l’immobile che rispecchia le tue necessità e quelle del tuo business, creando le condizioni ideali per farti conoscere dalla clientela e crescere da un punto di vista imprenditoriale. Infatti, fattori come ubicazione, dimensioni, vicinanza al centro abitato, possibilità di parcheggio (anche se temporaneo) possono condizionare il successo della tua attività.
La piattaforma immobiliare Quimmo.it, specializzata in compravendita di case e immobili commerciali, vanta una comprovata esperienza nel settore e una profonda conoscenza del mercato, indispensabile se si vuole comprare o affittare un locale senza problemi futuri.
Sul sito, inoltre, potrai trovare diversi immobili all’asta che ti faranno risparmiare denaro sull’acquisto finale. Non dovrai fare altro che registrarti e affidarti ai consulenti, che ti spiegheranno come partecipare, se vorrai farlo. L’intera procedura, che si svolge online, offre la possibilità di proporre un’offerta e rilanciare direttamente dal tuo domicilio.
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