Bonus prima casa Under 36: tutto quello che c’è da sapere
È prorogato per tutto il 2023 il Bonus prima casa Under 36, riservato ai giovani nati dal 1988 in avanti. Lo ha deciso il governo con la manovra legata alla Legge di Bilancio (L.197 del 29 dicembre 2022) per l’anno finanziario 2023, con termine massimo per inoltrare la richiesta fissato per il 31 dicembre prossimo.
L’agevolazione, già attiva da qualche anno, negli ultimi anni ha fatto impennare le richieste di mutuo da parte dei giovani. Secondo la Consap (Concessionaria servizi assicurativi pubblici), l’ente che si occupa di esaminare le domande trasmesse telematicamente, nel 2022 l’importo dei mutui erogati con il Bonus prima casa Under 36 ammonta a 7,4 miliardi di euro, ben oltre i 4 miliardi del 2021.
Bonus prima casa Under 36: cos’è?
Il Bonus prima casa Under 36 è un incentivo statale mirato a incoraggiare l’investimento immobiliare e l’autonomia abitativa dei più giovani. Le misure introdotte si rivolgono a una categoria di persone che tendenzialmente hanno difficoltà a possedere le garanzie necessarie a contrarre un mutuo e, più in generale, ad acquistare un’abitazione.
I principali benefici riguardano:
- l’opportunità di ottenere un mutuo che copre fino al 100% del valore dell’immobile;
- l’esenzione dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale per le compravendita non soggette a IVA;
- l’esenzione dell’imposta sostitutiva per i mutui destinati a costruzione, acquisto o ristrutturazione di immobili a uso abitativo;
- per gli acquisti soggetti a IVA vengono riconosciute non solo le esenzioni di cui sopra, ma anche un credito di imposta pari all’IVA pagata al venditore.
Chi acquista casa godendo dell’agevolazione è obbligato a mantenere la residenza nell’immobile acquistato per almeno cinque anni. Nel caso in cui si decida di vendere la casa in un periodo temporale inferiore è necessario acquistarne una nuova nella quale trasferire la residenza entro un anno.
I requisiti per accedere al Bonus prima casa Under 36
L’età anagrafica è senz’altro il principale criterio per accedere al Bonus, ma non è l’unico. La misura statale è basata su altri requisiti soggettivi che devono possedere gli acquirenti, ossia:
- Avere un indicatore ISEE inferiore a € 40.000. Nel caso in cui venga presentata una richiesta cointestata, tale limite si intende tassativo per ciascun richiedente, sebbene la somma sia superiore ai € 40.000. Qualora solo uno dei due abbia un’ISEE inferiore alla soglia, inoltre, le agevolazioni saranno godute esclusivamente da questo comproprietario, per la sua parte di proprietà, e non da chi supera il tetto massimo.
- Essere residenti nel Comune dove si intende acquistare l’abitazione o stabilirvi la propria residenza entro 18 mesi dall’acquisto.
- non essere in possesso di altri immobili né in Italia né all’estero, neanche in regime di comunione legale. Eventuali quote detenute in immobili devono risultare cedute almeno un anno prima dell’acquisto della nuova casa.
Le categorie di immobili ammesse
Oltre ai requisiti soggettivi ne esistono altri di tipo oggettivo, basata sulla tipologia di immobile ammessa all’incentivo. Nello specifico, non si può acquistare un’abitazione di categoria catastale signorile (A/1), una villa (A/8) o un palazzo di pregio artistico, di interesse storico o un castello (A/9).
Le categorie catastali che rientrano nell’agevolazione, pertanto, sono 10. Di queste, 7 sono inerenti agli immobili e 3 riguardano eventuali pertinenze. Nello specifico, gli immobili compatibili con il Bonus prima casa Under 36 sono:
- Immobili civili (cat. A/2)
- Immobili economici (A/3)
- Immobili di edilizia popolare (A/4)
- Immobili di edilizia ultra popolare (A/5)
- Immobili rurali (A/6)
- Villini (A/7)
- Immobili di montagna e alloggi tipici del luogo (A/11)
- Depositi e magazzini (C/2)
- Scuderie e stalle (C/6)
- Tettoie (C/7)
Le cause di decadenza del Bonus prima casa Under 36
Esistono delle casistiche secondo le quali il bonus può essere revocato per insussistenza delle condizioni o per decadenza delle agevolazioni.
Nello specifico, la decadenza delle agevolazioni prevede il versamento delle imposte detratte con l’applicazione di interessi e sanzioni e si applica se:
- la dichiarazione sulla sussistenza dei requisiti, resa all’atto dell’acquisto, sia falsa o mendace;
- non sia stata trasferita la residenza nei termini previsti;
- non sia stata acquistata una nuova casa entro un anno dalla cessione dell’immobile oggetto dell’agevolazione, incluso il trasferimento della residenza;
- non sia stata venduta la prima casa oggetto dall’agevolazione entro un anno dall’acquisto della nuova prima casa.
Si parla di insussistenza delle condizioni, invece, nel caso in cui l’acquirente non rientri nelle agevolazioni per il Bonus prima casa Under 36, ma rientri comunque nei requisiti e condizioni per il Bonus prima casa riferito alla totalità della popolazione. Nello specifico, ciò può accadere se il valore ISEE sia maggiore al limite massimo previsto o se non venga rispettato il periodo temporale di validità delle agevolazioni. In tal caso, le imposte dovute vengono applicate in forma ridotta e, nel caso di acquisto soggetto a Iva, viene meno il credito d’imposta.
È possibile acquistare un immobile all’asta con il Bonus Under 36?
L’acquisto di un immobile all’asta godendo delle agevolazioni previste dal Bonus prima casa Under 36 è stato oggetto di un interpello dell’Agenzia delle Entrate, che ha chiarito come l’agevolazione statale si applica anche agli immobili comprati all’asta.
L’interpello 808/2021, infatti, chiarisce che il richiedente possa godere delle esenzioni previste per l’acquisto e l’eventuale mutuo e sia contemporaneamente dispensato dal pagamento delle tasse di registrazione del decreto di trasferimento del Tribunale.
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