Fisco e immobili: le misure del nuovo governo
Unificazione Imu e Tasi, proroga al 2020 di ecobonus e bonus casa. Ecco gli interventi previsti dal nuovo esecutivo.
Nel mirino del nuovo governo di Giuseppe Conte ci sarebbero alcuni interventi che riguardano il settore immobiliare: nello specifico, unificazione di Imu e Tasi e proroga al 2020 di ecobonus e bonus casa.
Per quanto riguarda l’unificazione dell’Imu e della Tasi, lo scorso 7 dicembre era già stata presentata una proposta di legge (la C. 1429), con primo firmatario il vicepresidente della commissione Finanze, Alberto Gusmeroli della Lega. L’intento del nuovo governo è quello di portare avanti questa proposta, definita dal viceministro all’Economia, Antonio Misani (Pd), un progetto di “assoluto buonsenso”.
Unificazione Imu e Tasi
Il governo giallorosso intende portare avanti la proposta di legge della Lega che riguarda la creazione di un’unica tassa sulla casa. L’obiettivo è quello di semplificare la riscossione del tributo, che secondo quanto affermato dal vice ministro Antonio Misani ha raggiunto “livelli di complicazione paradossale”. Il vice ministro ha accusato anche i Comuni, definiti dei veri “colabrodo nel sistema della riscossione”, e questo si ritorce sui contribuenti, costretti a pagare aliquote altissime.
L’intervento di unificazione dell’Imu e della Tasi prevede 13 punti:
- unificazione Imu e Tasi in nome della semplificazione;
- invio ai contribuenti di un bollettino precompilato da parte dei Comuni, con l’obiettivo di facilitare i pagamenti (pur restando il problema della diversa applicazione delle aliquote da parte dei Comuni);
- riforma del criterio delle aliquote comunali, nella misura di un massimo di dieci da applicare ad altrettante tipologie di immobili;
- suddivisione degli immobili nella categoria residenziale (prime e seconde case, immobili dati in locazione o comodato d’uso, immobili vuoti) e non residenziale (immobili industriali, commerciali, laboratori, capannoni, ospedali e affini);
- aliquota massima per i Comuni, che porterebbe a limitazioni nelle aliquote aggiuntive (con possibili proteste da parte dei Comuni).
Ecobonus
Le detrazioni fiscali relative al risparmio energetico sono state confermate fino al 31 dicembre 2020. Tale agevolazione spetta alle persone fisiche, alle imprese, agli esercenti, alle associazioni tra professionisti e agli enti, che realizzano interventi per migliorare l’efficientamento energetico della loro abitazione o dell’edificio in generale.
Tali soggetti possono pertanto portare in detrazione IRPEF o Ires il 65% delle spese sostenute per la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento, l’installazione dei pannelli solari, il miglioramento termico dell’immobile e altre simili misure.
In merito all’ecobonus, il presidente di Confedilizia Spaziani Testa, che nei mesi scorsi ha partecipato alle audizioni dinanzi alla Commissione finanze della Camera, ha sottolineato: Vi è stata recentemente una importante sentenza della Corte di Cassazione che – smentendo un’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate in essere da dieci anni e sin da subito contestata da Confedilizia – ha stabilito che le detrazioni per gli interventi di efficientamento energetico spettano anche con riferimento agli immobili locati a terzi da parte delle imprese, cosa non negata dalla legge ma – appunto – disconosciuta dall’Agenzia. Stiamo lavorando perché l’interpretazione della Cassazione si affermi definitivamente, se del caso attraverso un intervento legislativo”.
Per quanto riguarda, invece, la detrazione Ecobonus caldaie rimane la percentuale di detrazione diversa: al 65% per caldaie a condensazione di classe A con contestuale installazione di sistemi di termoregolazione di ultima generazione, al 50% per quelle di classe A e detrazione 0% per quelle di classe B.
Bonus casa
Prorogato al 2020 anche il bonus casa. A interessarsene il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, che ha inviato un messaggio alla ventinovesima edizione del Coordinamento legali di Confedilizia che si è svolto a Piacenza: “Ritengo necessario prorogare il pacchetto legato agli incentivi per le ristrutturazioni e quello per l’efficienza energetica, tema che mi sta particolarmente a cuore”. E ha aggiunto: “Vorrei che queste misure a sostegno del settore venissero prorogate e magari rese strutturali al fine di promuovere un mercato troppo spesso minato dall’incertezza legata ai regimi di tassazione che impediscono ai locatori e agli affittuari di fare progetti di medio periodo, investendo serenamente in tempi e risorse”.
Chi intende effettuare lavori di ristrutturazione, di riqualificazione energetica e anche manutenzione di giardino e terrazze può quindi usufruire di questa importante detrazione anche per il 2020. In particolare, con il bonus ristrutturazione sarà possibile beneficiare di un rimborso IRPEF del 50% della spesa sostenuta fino a un massimo di 96.000 euro per singola unità immobiliare.
Spaziani Testa si è espresso anche in merito al bonus casa, affermando: “[…] abbiamo detto che bisognerebbe cogliere l’occasione di questa legge di Bilancio non solo per prorogare, non solo per rendere più stabili, ma anche per migliorare questi incentivi perfezionando il meccanismo della cessione del credito e anche snellendo e rendendo più flessibile il sistema. Per esempio, con riferimento alle modalità con cui si porta in detrazione la spesa. Quindi renderla flessibile, magari a scelta dei contribuenti. Perché spesso ci sono problemi pratici che bloccano alcune cose e siccome questo è l’unico modo per muovere un po’ il comparto immobiliare, va colta e sfruttata l’occasione migliorando il meccanismo”.
Con la proroga al 2020 del bonus ristrutturazione casa la detrazione Irpef rimane al 50%, in caso contrario le ristrutturazioni edilizie sarebbero agevolate con una detrazione fiscale dall’Irpef del 36%, da calcolare su un tetto di spesa di 48.000 euro
Collegato al bonus ristrutturazioni, anche il bonus mobili sarà rinnovato per il 2020: prevede una detrazione IRPEF del 50% delle spese sostenute fino ad un massimo di 10.000 euro per i contribuenti che effettuano lavori di ristrutturazione e che comprano mobili nuovi o elettrodomestici per arredare l’immobile ristrutturato.